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07/01/17

La guerra del consapevole

Cari Fratelli

Oggi parleremo della guerra e di come essa abbia contraddistinto tutte le epoche umane anche culture lontane dalle nostre. Nella Cina del V a.C. nacque un famoso generale e filosofo cinese di nome Sun Tzu (544 496 a.C.). Questo valente generale era agli ordini del re Helu che governava Wu la regione forse più sud orientale della Cina. Questo era il periodo della dinastia Zhou che gli storici cinesi hanno denominato col termine poetico delle "primavere e degli autunni" (722 481 a.C.). E' stato un momento difficile e sanguinario di quel lontano mondo orientale.  Ma quello che era invece il mondo biblico occidentale non se la passava meglio siamo infatti nella stessa epoca dove sono vissuti il profeta Isaia a Geremia. Proprio quando gli imperi Babilonesi e Persiani invadevano guerreggiando e spadroneggiando nel mondo medio orientale. 

Come abbiamo già accennato dall'altra parte del continente euroasiatico, i bellicosi regni cinesi  erano sempre in perenne conflitto fra di loro con guerre davvero sanguinarie e fratricide. Sun Tzu scrisse così un trattato dal titolo "l'arte della guerra" in un momento particolare dove evidentemente le battaglie erano diventate parte della vita quotidiana del popolo cinese. Divenne così il manuale di strategia militare per antonomasia utilizzato da tutti i generali militari nella futura storia cinese e mondiale. Ancora adesso viene spesso citato in articoli delle riviste di settore. 

Perchè parliamo di guerra?

Perche la guerra militare è un modo pratico che abbiamo, per comprendere che esiste il male nell'animo umano. Ovviamente di questo male la guerra è solo la parte più organizzata e cosciente e le battaglie sono il suo culmine più cruento. In un breve estratto del libro di Sun Tzu ho trovato uno spunto interessante. Ecco come il filosofo cinese identifica il migliore stratega militare.

"Il più grande condottiero è colui che vince senza combattere"

Riflettendoci meglio, questo pensiero non era per nulla ovvio. Forse, troppo spesso i bellicosi generali mandavano al massacro migliaia di persone scordandosi i motivi per cui l'avevano iniziata. Sun Tzu in questa frase mi è diventato un consapevole della guerra che non si lascia condizionare dalle emozioni guardano semplicemente i motivi e gli scopi da raggiungere. Che non fosse però per nulla originale lo sappiamo da un comando di Dio dato ad Israele intorno al 1400 a.C. quando era nella terra promessa dopo l'esodo dall'Egitto.

Deuteronomio 20:10
10 “Nel caso che ti avvicini a una città per combattere contro di essa, devi quindi annunciarle condizioni di pace.

Questo Dio bellicoso, del vecchio testamento, sembra che lo sia stato molto meno di quanto alcuni detrattori sostengano. C'è una altra testimonianza biblica, fra l'altro ripetuta in diversi passi scritturali, dove Sennacherib re Assiro nel 700 a.C. mandò l'emissario, il Rabsache, da Ezechiele in Gerusalemme per chiedere la resa non cruenta. (II Re 18:28,37, II Cronache 32:18, Isaia 36:4).

II Re 18:31
31 Non ascoltate Ezechia; poiché il re d’Assiria ha detto questo: “Capitolate davanti a me, e uscite a me, e mangiate ciascuno della sua propria vite e ciascuno del suo proprio fico e bevete ciascuno l’acqua della sua propria cisterna"

Tutti gli esempi che abbiamo appena fatto prendono in considerazione la guerra da un punto di vista fisico, materiale. Purtroppo però, non esiste solo questo tipo e dalle scritture si comprende bene quella che ne è l'applicazione più importante per il cristiano. L'apostolo Paolo ai Corinti identifica bene questa particolare guerra:


II Corinti 10:3
3 Poiché benché camminiamo nella carne, non facciamo guerra secondo [ciò che siamo nella] carne. 

e poi nel versetto che segue dice


4 Poiché le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti mediante Dio per rovesciare cose fortemente trincerate

Quale guerra non carnale coinvolge tutta la fratellanza? Tutti i i fratelli consapevoli, compresi la maggioranza di quelli che frequentano questo blog, hanno una caratteristica comune. Stiamo affrontando o abbiamo dovuto affrontare un conflitto nella fede difficile in tutti i suoi diversi aspetti. Questo combattimento, non è sorto nel mondo ma è nato nel posto che meno ci si aspettava avvenisse. Alcune volte questo conflitto è sfociato con la perdita dei privilegi nei casi peggiori con la disassociazione e l'allontanamento dagli affetti famigliari. Ma questi conflitti però spesso sono gestiti male e vissuti peggio. I conflitti spirituali di questo tipo non sono mai cambiati ne mai cambieranno. Forse dobbiamo imparare a focalizzare il problema (Luca 14:31). Distinguere fra la ragione delle cose e la nostra ragione è un passo verso la vittoria spirituale. Chi non capisce questa differenza reagisce in un modo sconclusionato, che lo porta solo a peggiorare la situazione difficile che sta vivendo.

Come possiamo reagire nel modo corretto ?

Le opinioni, le ipotesi si possono, gestire, discutere, cambiare. Non possiamo cambiare quello che ci accade, ma sicuramente possiamo cambiare il nostro modo di reagire ad ogni evento infausto od ostile. I sentimenti di rabbia, angoscia se prendono il sopravvento, condizionano la nostra esistenza e possono diventare una gabbia senza vie d'uscita. La guerra in questo caso è persa prima ancora di cominciarla. Forse potrebbe essere l'inizio di un Esodo ma sappiamo, che dalla morte del deserto, si salveranno solo quelli che mantenendo alto lo sguardo verso la terra promessa che ci attende, non si arrenderanno mai.


Un saluto e un abbraccio a tutti i fratelli consapevoli. Che Geova vi sostenga.