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21/10/15

TDG :I lettori commentano - La congregazione e la gioventù bruciata ?


premessa : Gioventù bruciata (Rebel  Without a Cause) è un film del 1955 diretto da Nicholas Ray Nel ruolo del protagonista compare James Dean, in quella che rimane la più celebre delle sue tre interpretazioni prima della morte, avvenuta il 30 settembre dello stesso anno in un incidente automobilistico.
Il film presenta i "ribelli senza causa" come lo specchio del nostro disincanto, la cattiva coscienza di una civiltà in declino.


La congregazione e la
gioventù bruciata



Buongiorno fratelli e sorelle...vi leggo da molto e vi apprezzo tantissimo, ma non sono mai intervenuto. Leggevo le considerazioni sui giovani, e posso solo dire che è tutto vero, tristemente vero.


Lo dico perchè sono stato dentro fino al collo in una compagnia che dire malsana era un eufemismo, di cui io facevo parte. Si ballava e beveva inizialmente. Poi si inizio' a parlare di droga (non pesante, avete capito) e piano piano dal parlare si passo' ai fatti. Si stava anche con gli altri giovani ma dopo ci si trovava prima o dopo e ci si "sballava". La cosa duro' più di un anno e poi venne tutto a galla, partirono comitati a raffica, pagai il massimo della pena come è giusto che sia, ma mi è servito per rimettermi in carreggiata.

I moderni Yuppies

 Molti giovani di quel gruppo ( 10-12 eravamo se contiamo anche gli ex proclamatori o semplici figli di fratelli che volevano solo fare festa) sono fuori, siamo tornati solo in 3, però vi assicuro che se non fosse venuto tutto a galla noi andavamo avanti con quella condotta, accettavamo incarichi e andavamo in servizio senza farci problemi di coscienza. Non riesco neanche io a pensare a cosa avevamo in testa. Il problema è che la nostra compagnia è stata fortunatamente sfasciata grazie a una persona... ma mi rendo conto ( l'occhio lo ho affinato per capire chi fa certe cose) che giovani cosi' e gruppi cosi' ce ne sono davvero tanti, noi eravamo un gruppetto dei tanti...

Io non so come fosse essere giovane testimone negli anni 70-80-90, ma mi rendo conto che la linea di confine è cambiata. Una volta i cosidetti "border line" erano quei due tre che andavano ai concerti, in discoteca e giocavano a giochi discutibili.
Oggi per l'80% dei giovani questo è un divertimento comune, tranquillo. Non tutti fanno quello che facevamo noi, ma ricordo a grandi party in disco e concerti di musica non proprio edificante che noi andavamo in gruppi anche da 20-30 persone. Solo noi pochi facevamo azioni deplorevoli, ma anche per gli altri non c'era e non cè problema a frequentare certi ambienti. Non parliamo dell'alcol poi. Essendo che tanti non possono fare di più e che è l'unica cosa che la bibbia consente che può portare a "sballare", tantissimi ne fanno un uso secondo me che rasenta l'alcolismo.

La portata trasversale del fenomeno

Potrei dirvi che negli anni ho visto ubriachi, al punto di vomitare o svenire decine e decine di fratelli, pionieri e SM, beteliti e non. Il linguaggio usato è peggio di quello che sentivo a scuola, giochi estremamente crudi e violenti sono nelle case di 4 fratelli su 5 che hanno la consolle in casa. Discoteche, centri sociali, concerti dove tutti attorno a te si impasticcano non toccano minimante la coscienza di quasi nessuno.

Week end in compagnia dove si dorme tutti nella stessa stanza senza un adulto e con bottiglioni di vino in camera e giochi alcolici a volonta', questa è stata la mia ultima vacanza prima di essere disassociato due anni fa.
Io credo che di giovani bravi davvero, ce ne sia un 20% o meno. E sono quasi ostracizzati dalla maggioranza dei gruppi come " quello che rompe".

L'altra sera in sala notavo quanti ultracinquantenni ci fossero, e quanti sotto i 30. Poi ho contato quelli sotto i 30 realmente impegnati e seri che non fanno niente di tutto cio' che ho scritto sopora. ( io non mi sono considerato). Ne ho contato 1.
Io non so che futuro possiamo avere se le classi dirigenti del futuro verranno da compagnie già ora così "aperte".

I giovani della porta accanto sono testimoni di Geova ?
Si entrava nel giro tramite chi c'era dentro, ci si fidava di chi lo portava se ci assicurava che era "uno a posto", come chiamavamo noi quelli della cerchia. Poi capitava che in discoteca trovavi un fratello da solo con due in minigonna a strusciarsi, o il gruppetto di due tre che fuma allegramente e bacia ragazze a caso, fratelli con cui non ti eri organizzato di andare insieme. Allora li ci si salutava facendoli capire che non eravamo per nulla sconvolti e magari la volta dopo ci si organizzava insieme e così via...il fatto che ci fossero spie non ci riguardava, i miei anziani caddero dalle nuvole, alla fine siamo in una zona dove le compagnie sono di persone che abitano anche molto distante 50/60 km in una sera si fanno spesso, quindi si è uno massimo due per congregazione. Io con quelli della mia congregazione non ci uscivo mai anche perchè inviti da loro ne ricevevo ben pochi, e gli anziani sembravano molto più occupati a fare mille cose che a preoccuparsi del nostro declino. Alla fine facevamo le nostre ore nella media, eravamo sempre in sala, nessuno si preoccupava di chiederci nulla e ci andava anche bene così...
Adesso che sono fuori da quei giri spesso in ogni caso sento amici vari anche di una volta invitarmi fuori o a serate. Devo ammettere che è difficile declinare a volte ma piano piano mi sto defilando da quell'ambiente. 

Joel



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