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Nella vita a volte è necessario saper lottare, non solo senza paura, ma anche senza speranza.
Sandro Pertini

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06/09/15

Le questioni consapevoli

Molti fratelli e sorelle stanno vivendo tempi difficili. Ciò che provoca in loro sconcerto non deriva dal fatto che le tribolazioni siano avvenute, perchè questa era una aspettativa degli ultimi giorni. Quello che molti fratelli e sorelle non si aspettavano era da dove sono venuti i tempi difficili. Che alcune parti della congregazione presentassero aspetti così inquietanti era molto difficile prevederlo. Le domande che si pongono questi fratelli sono tante per cercare di mantenere la stabilità spirituale si devono trovare risposte che convincano. 

In I Re 1:10 La regina Saba desiderava ardentemente incontrare il saggio re Salomone spinta dalla curiosità di conoscere le tante verità che a lei evidentemente erano occulte. Queste verità tentava di svelarle attraverso domande.

I Re 1:10

10 Ora la regina di Saba udiva la notizia intorno a Salomone in relazione al nome di Geova. Essa venne dunque a metterlo alla prova con domande tali da rendere perplessi.

Anche il re Sedechia al termine del regno di Israele faceva domande al profeta Geremia. Domande che gli servivano per comprendere la fine stessa di quel popolo.

Geremia 37:17
17 E il re Sedechia mandava a prenderlo, e il re gli faceva domande nella sua casa in un nascondiglio. E diceva: “Esiste una parola da parte di Geova?” A ciò Geremia disse: “In effetti esiste!” E disse ancora: “Sarai dato in mano al re di Babilonia!”

Le domande non servono solo a trovare la verità. Al tempo di Gesù gli scribi e farisei avevano trovato il modo di utilizzare le domande per coprirla. Gli scribi e farisei infatti non cercavano la verità, tentavano in tutti i modi di far pronunciare a Gesù espressioni che fossero denunciabili alla corte del sinedrio.

Luca 11:53,54
53 E uscito di là gli scribi e i farisei cominciarono a fargli accanita opposizione e a importunarlo con domande su altre cose, 54 stando in agguato, per sorprenderlo in qualcosa che uscisse dalla sua bocca.


Mi stavo preparando sulla TG di domenica. Pensavo a quante domande ho risposto nella mia vita impegnata teocraticamente. Ho fatto due conti e mi sono accorto che sono prossimo  alle 50000 domande. Poi ho pensato che c'erano quelle del martedì poi quelle dello studio famigliare. Insomma ritengo davvero di aver risposto a tante domande, troppe domande. 

Lett in un recente video ha narrato di come spesso gli anziani nominati durante comitati giudiziari chiedano ai fratelli rei confessi “se si rendevano conto di quello che avevano fatto”. La risposta altrettanto frequente sarebbe stata “no, non mi sono reso conto”. Sono tante le domande che vengono fatte in un comitato giudiziario. Però ci sono aspetti che molti fratelli non hanno chiaro. Ad esempio ci sono differenze sostanziali che distinguono un comitato giudiziario dei Testimoni di Geova da uno processo legale delle autorità secolari. 

Cercando di semplificare possiamo dire che il mandato ufficiale dei comitati giudiziari è quello di valutare il pentimento e non il reato commesso. In base al pentimento si valuta il giudizio. I fratelli/sorelle vengono giudicati in base a questioni prettamente morali e religiosamente rilevanti. I giudici del mondo invece non si occupano della condizione spirituale dell'imputato ma solo degli aspetti utili a giudicare i reati perseguibili. Questa differenza sostanziale fa si che la gestione di un reato come il furto o la frode potrebbe avere risultati diametralmente opposti. Tralasciamo per un attimo tutte le implicazioni legali e che sono l’argomento del recente scandalo Australiano, per quanto possa essere strano un pedofilo potrebbe essere benissimo assolto da un comitato giudiziario e nello stesso tempo condannato da una corte. 

A questo proposito volevo fare una particolare esortazione a voi tutti partecipanti del blog. Il blog ha una impostazione ( o senso ) che "permette" a tutti di dar libero sfogo alle ansietà che molti hanno subito e stanno subendo. Con il recente dramma Australiano noi abbiamo presentato la realtà di questo sistema. C'è qualcuno che sconsideratamente pensa che debba essere occultato pensando che i 300.000 fratelli italiani siano tutti degli idioti, venditori di pentole e riviste. Detto questo però abbiamo notato che alcuni/molti commenti comparsi, travalicano il senso del blog.  Il blog come potete notare consente la discussione di queste vicende e consente anche la contestazione. Ma questa deve essere fatta con criterio. Pensare o sostenere che la colpa della presenza di pedofili nell'organizzazione è del CD non ha senso ( è insensata ). Attaccare il CD non serve a nulla e anzi ha l'effetto controproducente di occultare i problemi. Si travalica il senso del blog anche quando si decide di ribellarsi alle disposizioni teocratiche non frequentando le adunanze o peggio diventando inattivi o ancora peggio dissociandosi. Queste scelte sono personali e capiamo che molti fratelli arrivano a tanto perché non vedono altre possibilità. Forse siamo presuntuosi ma pensiamo che invece esiste un'altra scelta, una via di fuga, per rimanere nelle cose imparate. Siamo convinti che una spiritualità sana si può trovare all'interno della congregazione e proprio per questo usiamo l'aggettivo di resistenti. 

Riprendiamo l'argomento sui comitati giudiziari. Un altra differenza importante è che nella attuale comunità o congregazione l'emissione del giudizio ha valenza privata, nessuno altro membro della ekklesia può sapere o conoscere come vengono effettuate le valutazioni del caso. Nella giustizia secolare la condanna o l'assoluzione ha senso solo se viene condiviso con la società.


Sappiamo bene che all'interno della congregazione non è detto che chi si rende responsabile di un grave errore venga disassociato, o allontanato, automaticamente. Ricordiamo ancora che se un Testimone battezzato ha una condotta in contrasto con le norme morali della Bibbia che sono state pattuite, condivise e non si pente, viene disassociato. Questa impostazione ha l'intenzione di salvaguardare gli aspetti spirituali della persona e della congregazioni. Purtroppo però la “giustizia” sia quella secolare che quella teocratica ha effetti benefici solo se vengono percepiti come coerenti e uguali per tutti. Se questo non avviene l’ansietà del popolo prenderà il sopravvento.


Prov 29:4
4 Mediante la giustizia il re rende stabile il paese, ma l’uomo in cerca di regali lo demolisce.

Cari fratelli apologeti che osteggiate il blog, chi deve fare attenzione a cosa succede nelle congregazioni non sono i fratelli che postano nel blog o gli amministratori. L’invito a scoprire la loro e nostra identità è fuori luogo e non verrà mai applicata in questi luoghi. Noi finché Geova ci permetterà di farlo continueremo a evidenziare i problemi perché evidentemente la misura raggiunta è stata tale da diventare insopportabile per troppe persone. Il blog bontà vostra non è la causa di questi problemi. Se questa realtà delle cose non vi piace ci sono tanti siti che vi portano nel mondo dei sogni. Andate pure a percuotervi il petto e digrignare i denti in quei luoghi virtuali perché qui non c’è spazio per la vostra superficialità.

Chiedetevi pure: Cosa succede se le persone coinvolte in questi comitati non più giudiziari ma persecutori sono gli am-haʼàrets della congregazione, i lucignoli fumanti? Che fine faranno queste persone? Quale tipo di sostegno spirituale per loro potrebbe essere quello dell'ostracismo completo? Quale tipo di beneficio potrà mai dare ad un malato di mente, l'isolamento e l'emarginazione completa? Perché molte donne ci denunciano un vergognoso atteggiamento misogino e maschilista dei nominati nelle loro congregazioni?  Che implicazioni ci potrebbero essere nei casi di disassociazione di minorenni, oppure di persone molto avanti negli anni e gravemente malate? Perché i fratelli e sorelle piangono di dolore per le avversità provate nella congregazione? Come state trattando i fratelli nominati che con l’età non possono più sostenere tale incarico? Voi nominati avete gli strumenti per riuscire ad impartire la giustizia di Geova all'interno della congregazione in modo santo e accettevole? Le questioni dei consapevoli sono la vita dei fratelli e questi fratelli non ne hanno un altra da dedicare a Dio. Ricordate che con l’arroganza l’alterigia l’ipocrisia possiamo uccidere la spiritualità di un fratello/sorella prostrata e in difficoltà. Che Geova possa  continuare a guidare i nostri passi nella strada che porta al regno.

CK