Nota informativa

Informativa sulla privacy : Questo blog utilizza i cookies per migliorare servizi ed esperienza dei lettori. Se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso. Per negare il consenso e maggiori informazioni sull'uso dei cookies di terze parti consulta questa pagina : https://proclamatoreconsapevole.blogspot.it/2015/05/politica-dei-cookie-di-questo-sito-in.html

«Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001»






HOME PAGE

Pensiero dell'anno

Mamma!
Nella vita a volte è necessario saper lottare, non solo senza paura, ma anche senza speranza.
Sandro Pertini

Translate

03/08/16

“What if…” o “cosa sarebbe successo se…”.


Salve fratelli cari.
Scrivo per dare un contributo, sul quale ho meditato tempo fa.

“What if…”,
per i non anglofoni “cosa sarebbe successo se…”. 

Da Wikipedia :
Pieter Lastman, Re Davide consegna la lettera a Uria,
olio su tavola, 1619, collezione privata
Da ragazzo leggevo anche fumetti, e qualche volta gli autori si divertivano a “mescolare un po’ le carte” sulla ”vita” dei loro personaggi, in momenti chiave; un po’ per curiosità su quello che avrebbe potuto essere, un po’ per saggiare le reazioni dei lettori. Su questa falsariga, mi sono trovato a meditare sulla diatriba tra Saul e Davide.


La chiave di lettura accettata supinamente è “se Geova lo ha permesso, era per disciplinare Davide”: Disciplinare de chè??? Se era stato unto, dubitiamo che Geova avrebbe potuto addestrarlo in qualche altro modo? Magari con i consigli di Samuele? (Geova fece così per Ezechia – fu addestrato da un suo devoto servitore.)  Magari, vedendo la cosa dall’altro punto di vista, quello di Saul, potremmo notare cose che sfuggono ai più.
La chiave di lettura che trovai utile è 2o Pietro 3:9:”…perché non desidera che alcuno sia distrutto ma desidera che tutti pervengano al pentimento”. Anche Saul? Penso proprio di si.

Consideriamo alcuni aspetti
1)    Parentela1o Samuele 18:27:”A sua volta Saul gli diede in moglie Mical sua figlia”. Quindi Saul veniva suocero al nuovo Re di Israele. Avrebbe potuto un uomo come Davide non avere rispetto per suo suocero, ex Re di Israele?

2)    Posizione1 Samuele 23:16-18:’E gli diceva: “Non aver timore; poiché la mano di Saul mio padre non ti troverà, e tu stesso sarai re su Israele e io stesso ti sarò secondo; e anche Saul mio padre sa che è così”.‘
Chiediamoci; chi era secondo in Israele, dopo Davide?  Non era forse Gioab?  E non era egli un uomo molto influente, nelle questioni nazionali?
3)    Rispetto -   2 Samuele 9:10: ”E devi coltivare il suolo per lui, tu e i tuoi figli e i tuoi servitori, e devi fare la raccolta, e deve servire di cibo [a quelli che appartengono] al nipote del tuo padrone, e devono mangiare; ma Mefiboset stesso, nipote del tuo padrone, mangerà pane alla mia tavola di continuo”.

Cosa sarebbe successo se ?
Tenendo in mente questi punti, mi sono chiesto “Cosa sarebbe successo se… Saul si fosse sinceramente pentito, e avesse cambiato condotta”? Oramai il giudizio di Geova era stato emanato
(1 Samuele 13:14) “Ed ora il tuo regno non durerà. Geova certamente si troverà un uomo secondo il suo cuore; e Geova gli darà incarico come condottiero sul suo popolo, perché tu non hai osservato ciò che Geova ti ha comandato”). Quindi comunque sarebbe stato rimosso da quell’incarico.


Tuttavia dalle scritture esaminate sopra, la sua sorte sarebbe stata certamente diversa. Mi immagino che, vedendo come Davide si comportò successivamente, Egli sarebbe stato alla “tavola di Davide” (nuovo Re) di continuo, a consigliarlo ed aiutarlo, sia in veste di Suocero che anche in veste di “unto di Geova”.  Oltre a ciò, nella sua famiglia avrebbe avuto Gionatan al posto di Gioab, come comandante supremo dell’esercito di Israele, quindi una posizione comunque in rilievo, prestigiosa.

Quindi la sua famiglia sarebbe stata comunque una delle più “importanti e prestigiose” in Israele, anche se non più la prima. Sarebbe bastato che Saul fosse stato un po’ più umile. Non avrebbe perso tutto. E Geova gli ha dato tutto il tempo, per fare questo (ricordate?  2o Pietro 3:9).


Purtroppo lui non fece nessun passo avanti, in questa direzione. Il “fondo” lo ha toccato quando è andato dalla medium di en-dor. Cosa è successo poi, lo sappiamo bene.
Ora mi vien da pensare: siamo sicuri dell’interpretazione “ortodossa”, che se Geova permette un ingiustizia, e per disciplinarci e raffinarci? Non potrebbe essere che la sopporta per dare il tempo al malvagio di pentirsi e fare un passo indietro? 

L'interpretazione ortodossa
e l'organizzazione

Perché, se così è, foderarsi gli occhi di prosciutto con l’interpretazione “ortodossa” (io posso fare ciò che voglio e tu mi DEVI sopportare e perdonare – specialmente i “cavalieri della fede” ed i bulli), si stanno mettendo in una bruttissima posizione verso Geova, perché non si rendono conto che ORA è il tempo di pentirsi e di sistemare le cose, con Geova Dio, e le sue pecorelle. 

Domani potrebbe essere già troppo tardi. E si rischia davvero di perdere tutto (Marco 9:43-47).  Da parte mia, spero davvero si ravvedano; sia per noi che "subiamo" la loro autorità, sia per loro, che altrimenti faranno una bruttissima fine.

Un abbraccio,

Vs. fratello Uria71, colui che fù considerato "sacrificabile".





____________________________________