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01/07/18

Gedeone, l'Efod e l'organizzazione oggi !

anonimo Veneziano01/07/18, 08:46
 
 
Ciao fratelli sono Anonimo Veneziano. Dopo l'ultimo discorso del congresso di oggi fatto da un membro del nostro cdf, in cui si idolatrava l'organizzazione equiparandola a Cristo, mi è venuto in mente questo illuminante articolo riportato sulla Torre di Guardia del 15.11.1950 particolarmente dal paragrafo 35 in poi, che trascrivo. Leggetelo e giudicate voi la situazione attuale. L'articolo è da poco disponibile sulla biblioteca online Watchtower, e vi consiglio di scaricarlo prima che lo tolgano. Ecco il testo dal par.35:

Comunque, Gedeone non aveva certamente fatto l’efod a scopo d’idolatria; per l’onore di Geova egli aveva rifiutato il regno e fece rivolgere invece l’attenzione sull’efod come rappresentativo di Dio. Ma il popolo adorò erroneamente l’efod in vece di quello ch’esso rappresentava, com’era successo a proposito del serpente di rame che Mosè aveva dovutamente fatto, ma del quale poi fu costituito un idolo. (Num. 21:9; 2 Re 18:4) L’efod non servì allo scopo per cui era stato fatto, e anche “diventò un’insidia per Gedeone e per la sua casa”; ma non è narrato che Gedeone lo adorasse. (Giud. 8:27) Gedeone morì approvato e il culto di Baal non fu più praticato in Israele durante la sua vita. — Giud. 8:33; Ebr. 11:32.



36 Il principio generale che viene mostrato è che qualsiasi frutto ottenuto dalle vittorie teocratiche dovrebbe servire all’onore di Geova, e non per esaltare qualche individuo od organizzazione. Gl’Israeliti spogliarono i Madianiti dei loro ricchi abiti e dei loro gioielli; così la verità proclamata contro i capi mondani, siano essi religiosi o politici, commerciali o militari, li spoglia della loro pretesa posizione di “autorità superiori” annulla il loro esaltato prestigio e fa loro perdere i titoli adulatori che li facevano brillare e risplendere. Tutti i tesori di servizio che avrebbero potuto avere svaniscono, perché si servono della loro carica per pavoneggiarsi. Queste cose per attrarre l’attenzione non sono trasferite ai testimoni annunzianti la verità, ma sono accumulate insieme e date a onor di Geova. Man mano che gli uomini di buona volontà apprendono la verità essi spogliano questi individui precedentemente onorati dei loro impropri titoli e ornamenti e danno ogni lode a Geova, attribuiscono a Dio e a Cristo tutti i titoli onorifici, come quelli di “Padre” e di “Autorità Superiori”. — Giob. 32:21, 22; Sal. 150:6; Isa. 42:8; Matt. 23:9.



37 L’oggetto della lezione degli antichi avvenimenti che seguirono la parte profetica del dramma è che i frutti della vittoria non devono essere idoleggiati. Qualsiasi aumento nel numero di proclamatori che proviene dall’opera di predicazione dell’evangelo non dovrebbe essere accreditato agli uomini o a un’organizzazione visibile, né la quantità dell’opera compiuta dovrebbe esser causa di vanto per la creatura; tutto questo è dovuto a Geova Dio e a Cristo Gesù e dovrebbe esser dedicato a loro per la rivendicazione del nome di Geova. Per esempio, un agricoltore semina la sua sementa, l’innaffia e la coltiva, ma è forse lui che fa germogliare e crescere il seme e alla fine fa portar frutto? Non dev’essere attribuita la crescita al Creatore? L’apostolo Paolo sconfessò quelli che consideravano le creature meritevoli per lo sviluppo organizzativo con questo esempio, come segue: “Io ho piantato, Apollo ha annaffiato, ma è Dio che ha fatto crescere; talché né colui che pianta né colui che annaffia sono alcun che, ma Iddio che fa crescere, è tutto”. (1 Cor. 3:6, 7) I ministri possono piantare il seme di verità e innaffiarlo con visite ulteriori e studi biblici a domicilio ma è Dio che raccoglie i nuovi lodatori per far crescere l’organizzazione visibile dei predicatori.



Leggete MI RACCOMANDO anche i paragrafi successivi! Descrivono perfettamente la situazione che viviamo oggi!
 
 
 
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