“...Avevo visto una povera capinera chiusa in una gabbia:era timida, triste, malaticcia ci guardava con occhio spaventato;si rifugiava in un angolo della sua gabbia,e allorché udiva il canto allegro degli altri uccelletti che cinguettavano sul verde del prato o nell'azzurro del cielo,li seguiva con uno sguardo che avrebbe potuto dirsi pieno di lacrime... Ma non osava ribellarsi,non osava tentare di rompere il fil di ferro che la teneva carcerata,la povera prigioniera. Eppure i suoi custodi le volevano bene, si trastullavano col suo dolore e le pagavano la sua malinconia con miche di pane e con parole gentili... La povera capinera cercava di rassegnarsi; non era cattiva, poiché tentava di beccare tristemente quel miglio e quelle miche di pane; ma non poteva inghiottirle. Dopo due giorni chinò la testa sotto l'ala e l'indomani fu trovata stecchita nella sua prigione. Era morta POVERA CAPINERA!
Eppure il suo scodellino era pieno. Era morta perché in quel corpicino c'era qualche cosa che non si nutriva di solo miglio,e che soffriva qualche cosa oltre la fame e la sete...” Nell'incipit di questo breve romanzo di verghiana memoria, tutti i valori simbolo dell'uomo vengono messi in risalto coniugando una storia di solitudine, emarginazione e tristezza con il desiderio di libertà,emancipazione e vita della persona. Ritrovare i Valori del Cuore nell'arena che sembra diventata solo dei privilegi... e come non vedere un'analogia con la solitudine e la tristezza della capinera, con le solitudini e le tristezze di tanti fratelli imprigionati nelle loro facoltà decisionali e di coscienza?
Noi non vogliamo morire come la capinera,ma URLARE il nostro dolore,perché già lo disse qualcuno più importante di noi tempo addietro:...”Non di solo pane vive l'uomo...” Dobbiamo uscire dal tunnel dei valori o meglio dis-valori di comodo, degli assemblatori caccia-potere e dei ragionieri teocratici,per tornare ai valori veri dell'uomo che hanno reso esaltante la nostra fede; uscire dal soffocante modo di alterazione della realtà buroteocratica, che uccide e impoverisce la vita del cristiano... questo il messaggio trasversale del romanzo di Giovanni Verga. Mettere l'Organizzazione di fronte allo specchio della propria coscienza,senza i paraocchi dei condizionamenti del potere, senza appoggi telecomandati, senza l'attuale politica di scelte oscurantistiche di self-made-man per dimostrare che la corda dell'equivoco non si può tirare troppo a lungo...
Il mondo di oggi ha insegnato fin troppo bene all'Organizzazione a cercare sempre scusanti quanto più è importante chi sbaglia, mentre dovrebbe avere il coraggio delle proprie responsabilità...è purtroppo vezzo o malvezzo inversamente proporzionale all'importanza di chi vi è coinvolto... Ubi maior minor cessat ( Lett. “Quello che possiede più importanza vince su quello che ne tiene meno...”),questa la politica di anzianicchi e frantumatori del buon senso suggerita dall'Organizzazione a tutte le congregazioni. DOVETE CHIEDERE SCUSA a tutti i fratelli deturpati della loro dignità, barattata per seguire comunque voi che avete violentato le loro coscienze, le loro idee, la loro individualità e fatti navigare nella palude del conformismo, pena l'emarginazione e la solitudine.
Voi che rispettate solo voi stessi e non i valori reali per i quali dovreste operare...creando non più una gerarchia di valori,ma un livellamento che danno ai mediocri la possibilità di rivaleggiare con i più dotati. Forse gli ultimi provvedimenti fanno pensare più ad una tenue riflessione che ad una vera inversione di rotta. Togliere due minuti a chi fa i Punti Notevoli, o accorciare le comitive per il servizio di campo e presto istallare due monitor per i video,significa ridimensionare i padrini di turno nelle loro squallide esibizioni di retorica. Loro che si parlano addosso,mentre i fratelli sono pieni di problemi... E ancora aver accettato e subìto l'esame di coscienza imposto dal proconsole di Germania in diretta streaming mondiale ( seppure già volutamente accantonato...) senza la retorica degli argomenti di circostanza,fanno sperare che forse qualcosa stia cambiando,per una speranza quasi plebiscitaria... L'ultimo, i video a getto continuo all'ultima assemblea,per isolare e ridimensionare la presenza dei burosauri da podio permanente...
Pianificare il rilancio umano e azzerare quello dei papaveri da esibizione,per dare una spinta più consistente sulla linea del Piave...far indietreggiare DAVVERO il nemico, e allora si che la vittoria scioglierà le ali al vento... Questo il nocciolo del cambiamento da attuare... Forse si ha timore di scelte impopolari? Ma esiste anche un coraggio della paura... Abbiate il coraggio della paura... Non lasciamolo abortire... La posta in gioco è altissima; valgono di più i giochi di potere della vita stessa?
Ricordiamo le terribili parole di Sofonia: “...Radunatevi, gente spudorata, riflettete, PRIMA di essere cacciati come paglia che si disperde in un giorno, PRIMA che la collera ardente del Signore piombi su di voi, PRIMA che arrivi quel giorno... Cercate di fare quel che è giusto e di essere semplici davanti a Dio. Forse sarete risparmiati...”
Con avvilita amarezza
Il Conte Oliver
Conte Oliver fatti sentire ogni tanto.
RispondiEliminaUn caro saluto
Ho inserito il Gadget Cerca nel Blog.
RispondiEliminaSe ad esempio cercate il termine non so : Autoerotismo oppure pornogrfia vi rimanda ale pagine del blog in cui vengono trattati i temi. Lo stesso dicasi digitando i nik dei commentatori.
Usatelo bene per ricercare gli argomenti in cui volete commentare o leggere le risposte date.
Un caro saluto
...e bravo Neemia...hai preso due argomenti a caso scommetto...i primi che ti sono venuti in mente vero?...
EliminaDario
Conte Oliver, hai scritto un post verista come gli autori che citi, le cose cambiano per non cambiare mai.
RispondiElimina4 Perciò, siccome abbiamo questo ministero secondo la misericordia che ci è stata mostrata, non veniamo meno; 2 ma abbiamo rinunciato alle cose subdole di cui c’è da vergognarsi, non camminando con astuzia, né adulterando la parola di Dio, ma rendendo la verità manifesta, raccomandandoci ad ogni coscienza umana dinanzi a Dio
2Corinti 4:1,2
Non credo che ,come dice l'arte verità, la realtà sia impossibile da cambiare...Forse attraverso il blog,od altro, Geova farà qualcosa per non far disperdere tutto il prezioso materiale umano accumulato in tanti anni anche attraverso sacrifici umani (vedi persecuzioni in Malawi o nella Germania nazista). Sta ad ognuno di noi consapevoli,cercare di creare una coscienza tra i fratelli che sia scevra da ammiccamenti strategici agli anzianicchi di turno...nella speranza di creare "uno spirito nuovo ed un cuore diverso..."
RispondiEliminaIn primo piano
EliminaConte Oliver sei un fratello straordinario. Ho riletto questo post e assaporato la gioia di essere tra fratelli nel nuovo sistema adivenire.
RispondiEliminaCon affetto
007 Ken Malansky