Ogni tanto fissava la finestra.
Quella finestra...
Un'enorme finestra sul mondo.
Immagine che, da un po' di tempo, era diventata improvvisamente ostile.
Nemica.
Non passava mai la luce attraverso essa.
Il tempo passava ma la notte non si alternava mai al giorno.
All'inverno non seguiva mai l'estate o la primavera.
Era sempre tutto buio e freddo.
Da un po' di tempo il buio e il freddo avevano preso residenza dentro il suo cuore.
Ogni tanto guardava attraverso quella finestra... ma lo faceva di nascosto.
Non poteva rischiare di essere visto.
Non doveva dare a sua moglie, o a suo figlio, l'idea di essere sleale.
Non poteva dare alcuna occasione per dire "Cosa stai facendo?"
Dal giorno in cui il figlio più giovane gli aveva detto "Dammi la mia eredità! Voglio vivere la mia vita..." la sua vita era diventata difficile.
Decisamente più triste.
Dove si trovava, adesso, suo figlio?
Stava bene?
Cosa avrebbe dato per sentire solo la sua voce! Solo la voce. Solo una volta.
Ma i mesi erano passati e l'inverno non finiva più.
"Concentrati sui tuoi privilegi..." gli aveva detto qualcuno "concentrati sulle parti... sii forte e leale... mi raccomando sii leale. Tuo figlio, in fondo, se l'è cercata. L'amore non è sentimentalismo. Ricordi cosa abbiamo studiato?"
E così anche quel giorno, il buon vecchio Timoty, dopo essersi guardato intorno per accertarsi che nessuno lo vedesse, diede quell'occhiata veloce alla finestra.
Era buio. Era inverno... ma forse domani sarebbe spuntato il sole.
Volle crederci.
Solo quella speranza lo spingeva ad andare avanti.
Adesso doveva mostrarsi forte, come ogni buon capofamiglia, e far credere che tutto andasse a bene.
Soprattutto a sua moglie... che era anche la madre di quel figlio di cui nessuno sapeva, ne poteva cercare di sapere, più nulla.
Per Aron il viaggio era stato più dispendioso del previsto.
I soldi, benché abbondanti all'inizio, finirono presto.
"Com'è possibile?" si chiese per l'ennesima volta.
Come aveva fatto a spendere quella fortuna in così breve tempo?
Certo... non era stato giudizioso.
Aveva sperperato un bel po' di denaro facendo "il generoso".
Offrendo tutto a tutti.
Una volta la pizza, una volta la bibita...
Cercando di farsi amici un po' tutti.
E ripensadoci non era stato neppure irreprensibile.
Aveva fatto tante sciocchezze.
Le donne gli piacevano... uff!
Non era mai successo finché viveva a casa di suo padre... e certo non era andato via con l'intenzione di vivere una vita immorale.
Se lo ripeteva e se lo ripeteva.
Non era partito con quell'intenzione...
Ma vivendo da solo e con tutti quei soldi (almeno all'inizio)... cominciò a credere che non sarebbe stato così male provare.
Le donne erano belle, ammiccanti... il desiderio era forte.
Il peccato lo aveva avvinto ormai tante volte.
Chissà se suo padre lo avrebbe mai perdonato...
"No" pensò "non mi perdonerà mai".
Da quando aveva finito il denaro aveva fatto di tutto per sopravvivere ma adesso le agenzie interinali neppure lo chiamavano più.
La sua padrona di casa l'avrebbe sbattuto fuori l'indomani.
Senza soldi... senza un tetto sulla testa... senza più amici.
Dove sarebbe andato?
Cosa avrebbe fatto?
Sarebbe morto di fame?
Sicuramente i suoi ex fratelli non gli avrebbero mai dato aiuto perché ne sarebbe andato della loro reputazione e leatà.
Aiutare lui?
Uno che aveva tradito tutto e tutti... che aveva abbandonato il padre anziano e che avevo speso tutto in divertimenti immorali?
Probabilmente sarebbe morto di fame o di freddo.
La fuori, e se ne rendeva conto solo adesso, faceva così freddo!
"Eppure..." pensò... "mio padre ha una discreta attività commerciale. E' benestante. Ha molti dipendenti".
Sarebbe potuto tornare come se nulla fosse accaduto?
Sarebbe potuto tornare da figlio?
"No... assolutamente no" disse fra se.
"Sono troppo sporco per pretendere che lui mi riaccolga. Ma se lo implorassi di assumermi... anche come l'ultimo dei manovali... come l'ultimo degli sguatteri nella sua fattoria... allora forse..."
Fece uno sforzo.
Ormai non c'era più motivo per essere orgogliosi.
Aveva addirittura desiderato mangiare il cibo dei porci... la dignità l'aveva svenduta al peggior offerente!
La fame lo stava dilaniando.
Era il quarto giorno che non mangiava.
"Tornerò da colui che una volta era mio padre" disse "e lo supplicherò, in gionocchio, di farmi fare qualsiasi cosa. Lo supplicherò di aiutarmi a sopravvivere in questo mondo. Dormirò nella stalla e mangerò un solo piatto al giorno. Non chiedo altro".
Il giorno dopo non fu un giorno come gli altri per il buon vecchio Timoty.
Fece la cosa che, ormai come un rito, faceva tutte le mattine... e vide un raggio di sole!
Suo figlio stava arrivando, barcollante e sporco...
Nessuno dei suoi dipendenti lo riconobbe e infatti lo trattenevano dall'avvicinarsi troppo alla fattoria.
Ma Timoty uscì correndo... si liberò dei suoi dipendenti e presto furono faccia a faccia.
Padre e figlio.
Il figlio si gettò ai suoi piedi e disse... "‘Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te. Non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Fammi come uno dei tuoi salariati’".
Timoty, dapprima felice si scurì in viso...
Che cambiamenti aveva fatto, davvero, suo figlio?
"Cosa ti ha spinto a venire fin qui?" chiese.
"Ho peccato contro il cielo e contro di te" disse ancora "non ho più una casa... non ho un soldo... ho fane! Fammi come l'ultimo dei tuoi salariati"
Allora il padre gli disse... "Figlio... la tua è la classica tristezza secondo il mondo e non secondo Dio. Sei venuto da me perché hai fame, giusto? Perché non sei venuto quando avevi lo stomaco pieno?".
"Ma... padre..." disse il figlio "fammi come l'ultimo dei tuoi salariati!"
"E cosa direbbero i fratelli sul fatto che ho rapporti e tengo in casa un disassociato? Mi dispiace... ma torna quando sarai veramente pentito".
Proprio in quel momento uscì di casa la mamma e il fratello maggiore che fecero entrambi finta di non vederlo.
Passarono oltre.
D'altronde erano tutti leali all'organizzazione... non a caso non avevano mai risposto, mai, a nessuna delle sue telefonate.
Lui era tornato perché aveva fame... troppo facile no?
Liberamente tratto dalla "Parabola del figluol prodigo"
... o forse no?
Matteo 9:13; Matteo 15:6b
Israeli
______________
Questa surreale parabola è il risultato delle regole e procedure che l'organizzazione ha voluto mettere per iscritto come pane sceso dal cielo.......... ma se lo schiavo non è ispirato e infallibile,perché non possiamo mettere in dubbio la sacralità di queste regole umane.
RispondiEliminaQueste forzature delle scritture cozzano con le verità scritturali e con gli insegnamenti del più grande Maestro,perciò chiediamoci:chi siamo noi,poveri uomini imperfetti dal giudicare altri uomini,non avendo il dono di leggere i cuori e di emettere sentenze di morte spirituale e sociale?
Escludendo i casi eclatanti di apostasia sfacciata e di pratica del peccato sfacciato,come possiamo noi essere umani imperfetti giudicare se una persona è pentita o meno e meritevole di essere ostracizzata e considerata come un appestato che non si merita neanche il più banale saluto che noi diamo a qualsiasi persona del mondo,anche al delinquente più incallito della terra.
Gesu' amava tutti,dagli esattori di tasse,alla meretrice più incallita,se viveva oggi con noi rischiava minimo una segnatura, per non dire una disassociazione per condotta disordinata.
Cerchiamo di stare con i piedi a terra e facciamo il bene a tutti,anche a quelli chiamati ex fratelli,è meglio sbagliare per troppo amore e misericordia,che essere giudicati per essere
duri e inflessibili per aver seguito semplici regole umane e fallaci.
MalcomX
Ho avuto modo di esprimermi sul blog più volte in passato sull'argomento e sottoscrivo quando correttamente già evidenziato da tutti voi.
RispondiEliminaL'ostracismo e il rifiuto incondizionato rivolto agli espulsi (nb. "espulsi" da tre uomini imperfetti come il peccatore, non da Dio, sia chiaro, perchè se nemmeno lo sfd è infallibile ...figuriamoci tre anziani) è una procedura umana non scritturale, per come viene applicata al ns. interno. E va tenuta ben distinta dal (giusto) distacco che la congregazione di concerto e non in virtù di un giudizio affidato a tre uomini fu esortata a manifestare verso una aperta, persistente, evidente a tutti, grave condotta anti scritturale e/o sovversiva della fede e dei sani insegnamenti. Degno di nota che la Parola attribuisce solo a Dio e Suo Figlio il potere di discernere il cuore e giudicare e a nessun altro essere umano. Anzi, nei casi biblici riportati, uomini spiritualmente validi - vedi Samuele nella scelta del Re da ungere - caddero in palese errore pensando di poter discernere, pur con la dovuta esperienza, le inclinazioni del cuore altrui.
Inoltre laddove la tnm traduce 'non rivolgere un "saluto"', la stessa nota in calce riporta il riferimento "non rallegrarsi con esso", che sono, come si può ben immaginare, due concetti separati e distinti. Logico concludere che scritturalmente non sia impedito a nessuno di salutare x educazione un individuo pur manifestando le dovute distanze spirituali senza necessariamente rallegrarsi o familiarizzare con esso a discapito della fede. Cade a cascata di conseguenza tutto il castello di regole e regolette umane inerenti il minimo x fare la domanda di rientro, tempistiche varie, trattamento riservato ai disassociati, famiglie e famigliari, conviventi ecc.
Il continuo inasprirsi delle indicazioni relative al trattamento degli ostracizzati inoltre (leggasi x es. video laddove a priori si rifiuta una chiamata telefonica senza conoscerne il contenuto..) cozza contro il vero insegnamento impartito da Cristo attraverso la parabola del Figlio prodigo, trasmessaci proprio come monito sull'atteggiamento corretto da manifestare con chi ritorna.
Da notare che il padre, essendo uomo, non poteva leggere il cuore del figlio e conoscere a priori i reali motivi del suo ritorno nel primo momento in cui lo "scorse". Tuttavia "gli corse incontro e lo abbracciò", per primo. E poi, sapute le intenzioni, festeggiò con lui.
Non rifiutò il contatto con il figlio a priori senza ma e senza se con totale ed incondizionata chiusura. Tantomeno il figlio sarebbe mai stato spinto a tornare se fosse stato più che convinto dell'atteggiamento di chiusura incondizionata a qualsiasi genere di contatto da parte del padre. Riflettiamoci bene, perché la Parola di Dio è ispirata e infallibile e il padre della parabola simboleggia il ns. Padre celeste....
Prima parte Prendo in prestito le situazioni di sansonesenzacapelli e di ferito per fare una riflessione su come la burocrazia sta mettendo a dura prova la fede dei fratelli creando situazioni surreali in cui prendere giuste e soprattutto amorevoli decisioni è complicato. E’ una riflessione prettamente carnale e non spirituale quindi mi astengo dall’usare versetti biblici perche vi parlerò dei famigerati privilegi o incarichi (in entrambi i casi definizioni sbagliate perché o dà l’idea di casta o da l’idea di un peso). Sia nell’esperienza si sansonesenzacapelli che in quella di ferito si fa pressione per delle mansioni (chiamiamole cosi) da svolgere in congregazione e si discute se si può farle o no avendo un disassociato nella propria famiglia.
EliminaVi propongo 4 situazioni che avrete sicuramente vissuto nelle vostre congregazioni:
1) Un fratello ha un figlio maggiorenne che vive in casa e il giovane viene disassociato, il padre perde le sue mansioni nella congregazione perché non è libero di parola. Il fratello dopo un po’ decide di invitare il figlio maggiorenne e autosufficiente ad andare a vivere per conto suo. Il padre dopo un po’ riceve di nuovo le sue mansioni poiché è di nuovo libero di parola. Ma per ora il figlio ha perso ogni contatto con la verità.
2) Un fratello ha un figlio maggiorenne che vive in casa e il giovane viene disassociato, il padre perde le sue mansioni nella congregazione perché non è libero di parola. Il fratello decide che il figlio può continuare a vivere in famiglia pur essendo autosufficiente con la speranza che possa ravvedersi e nel frattempo ricevere ancora cure spirituali.
Seconda parte:
Elimina2)Un fratello ha un figlio maggiorenne che vive in casa e il giovane viene disassociato, il padre perde le sue mansioni nella congregazione perché non è libero di parola. Il fratello decide che il figlio può continuare a vivere in famiglia pur essendo autosufficiente con la speranza che possa ravvedersi e nel frattempo ricevere ancora cure spirituali. Ma non gli vengono ridate le sue mansioni in congregazione poiché avendo un figlio disassociato in casa non è libero di parola.
3) Una sorella sposata commette adulterio e viene disassociata il marito perde le sue mansioni nella congregazione perché non è libero di parola. Il fratello decide di non perdonarla e di divorziare. Scritturalmente è libero di risposarsi dopo un po lo fa e torna ad avere le sue mansioni nella congregazione percè è di nuovo libero di parola.
4) Una sorella sposata commette adulterio e viene disassociata il marito perde le sue mansioni nella congregazione perché non è libero di parola. Il fratello decide di perdonarla e l’aiuta a ristabilirsi spiritualmente ma il fratello continua a non avere nessuna mansione nella congregazione perché non è libero di parola.
Tutti e quattro i fratelli hanno fatto delle scelte legittime dal punto di vista dell’organizzazione . Ma la libertà di parola ora era diversa. Chi aveva deciso di liberarsi dei pesi morti(figlio e moglie disassociati) erano stati premiati con nuove mansioni nella congregazione, chi aveva deciso di intraprendere la strada più difficile quella dell’amore , del perdono del “forza che puoi tornare a Geova se lo vuoi” ora non potevano più avere mansioni nella congregazione perché non erano liberi di parola.
Qualcosa non torna! Anziani, sorveglianti membri dei vari corpi direttivi e di filiale se state leggendo rendetevi conto delle cose surreali che avete creato con le vostre regole tratte dalle direttive e non dalla Bibbia. Ve lo dico con il cuore in mano Svegliatevi! Non è il momento di dormire il popolo di Geova ha bisogno di pastori amorevoli non di burocrati giustizionalisti. Fatevi una bella ricerca sull’amore meditavi sopra e pregate, molto , molto ne avete bisogno perché state messi male agli occhi di Geova…..a presto
mi riallaccio al punto 2 di Mister x, dove dice contate le congregazioni, ecco vorrei chiedere al blog, si conosce il numero totale delle congregazioni allo stato attuale?
RispondiEliminaLa domanda mi è sorta dopo la citazione fatta allo studio di libro dell'aumento delle cong. fino al 2013, ecco mi sono chiesto , perchè hanno citato fino al 2013? cosa è accaduto dopo? se fossero aumentate sarebbe stato riportato o forse è perchè il libro è stato preparato nel 2013, in ogni caso sarebbe interessante conoscere quante sono al giorno d'oggi.
Grazie
per X-men
EliminaAnnuario 2017, rapporto annuale dell'anno di servizio 2016, rapporto da 240 paesi, 89 filiali, 119.485 congregazioni, 1,8 la percentuale di aumento ... 264.535 nuovi battezzati.
Non fate l'errore di aggiungerli alla media proclamatori dell'anno precedente e dire che quelli che mancano sono 'disassociati o fuoriusciti'.
Bisogna tener conto dei morti e degli inattivi per varie ragioni.
OK, sai visto che le pubblicazioni Wt meno le leggo meglio sto, l'annuario mi era passato.
EliminaGrazie.
il saldo demografico di morti in base ai dati di vita media aggregati per le varie zone della terra e pesati per il numero dei proclamatori dovrebbe attestarsi fra un -1,29% e un -1,36% anno per le sole morti. Tuttavia va considerato che la distribuzione delle frequenze di età nelle congregazioni è più vecchia rispetto alla popolazione generale, specie nei paesi occidentali, di 10-14 anni. Per cui spannometricamente possiamo spostare la perdita per morti in un -1,41% / -1,48% annuo medio, anche se c'è da dire che pesa molto il dato USA (sono disponibili dati demografici dettagliati da istituti di studi religiosi super partes) dove l'età media dei fratelli veleggia ormai sui 50 anni.
EliminaAltra cosa che complica il calcolo dei disassociati (e dei nuovi proclamatori) c'è poi quella categoria di persone ad "effetto valvola" ovvero che diventano inattivi più volte nel corso della loro vita e più volte si riattivano. Sono una minoranza ma ogni volta che ricominciano vanno a finire nella categoria "nuovi proclamatori" e ogni volta che si piantano nuovamente tornano ad essere ipoteticamente parte dei fuoriusciti.
Occorre considerare poi nei proclamatori chi era disassociato ed è rientrato nell'anno su cui si calcola la statistica e i proclamatori non battezzati.
Uno sguardo andrebbe dato a dimensionare anche coloro che diventano proclamatori per eriditarietà, ovvero da famiglie di testimoni. Indicativamente il tasso di fertilità delle coppie di fratelli da stime che ho fatto (campione piccolo, poco affidabile) è leggermente più alta di quella generale (dopo essere stata molto inferiore fino agli anni 90).
Stando ai dati disponibili USA, almeno il 60-70% segue inizialmente la religione familiare, mentre nel lungo termine negli States la fidelizzazione della nuova generazione stazza fra 35 e 40%, una delle più basse fra le religioni maggiori USA, ed è qui che probabilmente si viene a trovare il motivo dell'ostinazione nell'ostracismo estremo come strumento di desistenza.
E' vero che nella nostra realtà non si entra ed esce da una religione come da un supermarket come si usa fare oltreoceano, dove culturalmente sono abituati ad avere millemila religioni diverse e non è uno scandalo cambiarla, anzi, culturalmente è "cool". Il dato USA + Australia + altri paesi satellite a cultura anglosassone ha però un peso enorme, ci sono circa il 20% dei fratelli mondiali.
Detto questo il numero di nuovi proclamatori per "demografia entrante" (e qui pesa tanto il tasso di fecondità messicano, altro paese avente fecondità elevata e un altro 10% dei fratelli mondiali) compensa per buona parte le "uscite" per morte a livello globale, in molte zone lo "supercompensa" addirittura.
il dato di aumento "lordo" per nuovi battezzati al 3,1% parte già quindi come dato ulteriormente sporcato da queste dinamiche, valutandone il saldo demografico a -1,4% e dei nuovi inattivi per ragioni di salute o varie (-0,4%) e ci aggiungiamo un +1,3% di giovanissimi proclamatori non battezzati figli di fratelli porta ad una stima di fuoriusciti (fra cui potrebbero esserci fuoriusciti per la "n" volta) dello 0,8% annuo che fila abbastanza con le stime di lungo termine che vede una nostra "capacità di ritenzione" dei praticanti fra il 60 e il 65% sui 30-40 anni.
Se faccio una veloce retrospettiva sulla realtà della mia congregazione, la realtà nei 25 anni che vi ho trascorso dentro è stata più o meno quella.
PS: la stima del 60-65% di capacità di ritenzione, è in progressiva riduzione
Un dato che manca nei rapporti annuali (e che sarebbe utile per il computo reale dei disassociati) è il numero dei proclamatori battezzati.
EliminaIl valore di 8mln e rotti è quello dei proclamatori che fanno rapporto anche non battezzati e non sappiamo quanti di questi sono battezzati.
Di sicuro chi si battezza non va ad aggiungersi agli 8 milioni perchè fa già parte di di questo conto.
Quindi a mio avviso non si può fare calcoli precisi di quanti disassociati ci sono perchè su quel numero ci sono tutti, battezzati e non battezzati.. come la mettiamo mancano pezzi. Non so, magari mi sbaglio..
In tutte le congregazioni che conosco non vi è stato praticamente nessun aumento,qualche battezzato ma solo figli(e) di fratelli.
EliminaQualcuno che studia anni e anni che poi si battezza è ormai una rarità.
@Gatto di Schroedinger,
EliminaMi trovi essenzialmente d'accordo. Ma se gran parte dei proclamatori occidentali ha la media dei 50 anni nei prossimi 20 anni vi sarà un calo clamoroso nei paesi industrializzati. Terrà bene solo l'America Latina. Penso che lo slogan sarà rivisto da "fate i pionieri" a "Fate figli".
Per #casellante
EliminaForse sarà un caso o l'eccezione che conferma la regola, ma nella mia congregazione (130 proclamatori, 18 PR, media 15 PA, 8 A e 13 SM) nell'ultimo anno ci sono stati 8 battezzati dei quali solo 2 di famiglia 'testimone'- Nella nostra circoscrizione (1550 proclamatori, 13 congregazioni italiane e 4 straniere e due gruppi di lingua)c'è sempre da un minimo di 8 a d un massimo di 15 battezzati ad ogni raduno.
In congregazione, tra gli studi attuali a persone nuove non legate a TdG ci suono almeno 6 nuovi che prevedo si battezzeranno al Congresso estivo di quest'anno. Dimenticavo che da noi si predica dai primi anni del 1950. Peccato che è dura avere a che fare con una maggioranza di "cavalieri" mandati da fuori per aiutare il corpo anziani locali.
Nonostante una nutrita presenza alle adunanze, la domenica si sfiorano i 150 presenti in tutte e tre le congregazioni della città, non si parla di farne una nuova sia per l'età media dei componenti (due terzi del totale ha più di 55 anni) sia perché (versione ufficiale del viaggiante) altrimenti ci demoralizzeremmo per la sala vuota in caso di assenze periodiche (malattia o turni di lavoro). Io penso che questa analisi sia valida al nord dove ci sono le industrie, non da noi, ma tanto è ...
Pastor silente
@casellante: dopo che mi battezzai io (from scratch, ovvero da zero, senza nessun familiare all'interno), quello subito successivo che non fosse "figlio di" è arrivato più o meno 17 anni dopo
Elimina@Lucio: Si accadrà più o meno quello che è successo e succede in UK da 3 decadi: congregazioni vecchie e numero stagnante o in lentissimo calo.
A compensare però l'emorragia nell'area occidentale ci saranno i flussi migratori, la Germania dopo anni di relativo calo sta facendo la patta con quelli negli ultimi anni
@K.K. Hai ragione partendo dai meri numeri non ce la puoi fare, ma usando algoritmi statistici (non ti nascondo abbastanza complessi) e metodi da data mining quei numeri puoi farli parlare e puoi desumere parecchie cose, con accettabili margini di incertezza
@Pastor Silente: qui la crescita abbondante ci fu negli anni 80 e inizio 90. Quella generazione di fratelli qui fece un lavoro eccezionale: nella zona le città con più di 100k abitanti hanno rapporti abitante/proclamatore praticamente doppio rispetto alla media nazionale (1 ogni 120-130 persone) mentre nei centri con 10-20k abitanti ci sono casi limite di 1 proclamatore ogni 50 abitanti. Dalla mia congregazione in 35 anni ne sono uscite 6, ma da più di 20 la situazione è stagnante e negli ultimi anni sono serviti puntellamenti esterni. In zona ci sono tantissimi pionieri e ausiliari, predichiamo anche ai gatti e ai piccioni visto che ci sono zone in cui i territori vengono percorsi ogni 1-2 mesi. Da 20 anni però si va avanti solo a ricambio generazionale e l'età media è cresciuta di almeno 12-14 anni negli ultimi 25 e la percentuale di giovani che molla o sbanda pericolosamente fra un comitato giudiziario e l'altro da "trascurabile" a inizio anni 90 si avvicina pericolosamente alla soglia del 50%
EliminaPer favore, Gatto di ss..hr..qualcosa(di paradossale), vorrei tanto ascoltare quei numeri che tu puoi far parlare (con accettabili margini di incertezza)per cercare di dedurre(se ci riuscirò ) cosa mai possano voler comunicare...che la crescita é in diminuzione? Che l allontanamento giovanile (e non ) è inarrestabile ?ecc...ecc? E tutto ciò, soprattutto perché ?
EliminaSe speri che io ti possa dirti il perchè delle cose, penso passerai delle delusioni. I numeri riflettono dinamiche sociali, per cui sono solo parzialmente variabili aleatorie, puoi ottenere un quadro più o meno complesso della situazione, osservare e se sei fortunato prevedere più o meno bene tendenze. Capirne i motivi è però un'altro sport, correlazioni tra dati diversi non nascondono necessariamente causalità e qui parliamo di sistemi maledettamente multivariati.
EliminaInoltre se ti aspetti di trovare un quadro univoco a livello mondiale, sei fuori strada. Il mondo (e la fratellanza) è bello perchè è vario
Caro 007, credo sarebbe interessante se pubblicassi un post dove discutere dei paragrafi 8 e 9 dello studio torre di guardia della settimana scorsa.
RispondiElimina8 Gli esempi appena menzionati ci insegnano un’importante lezione: ognuno di noi deve prendere le proprie decisioni, che, per rivelarsi sagge, devono essere basate su una solida conoscenza delle Scritture. Galati 6:5 ci ricorda che “ciascuno porterà il proprio carico”. Quindi, non dovremmo delegare ad altri la nostra responsabilità di prendere decisioni. Al contrario, siamo noi che dobbiamo sforzarci di capire ciò che è giusto agli occhi di Dio e scegliere di conseguenza.
9 Come potremmo lasciare che altri decidano al posto nostro? Permettendo che la loro influenza ci porti a fare scelte sbagliate, e questo sarebbe pericoloso (Prov. 1:10, 15). Ad ogni modo, a prescindere da quanta pressione possano esercitare gli altri, ognuno di noi ha la responsabilità di lasciarsi guidare dalla propria coscienza addestrata secondo i princìpi biblici. Se permettessimo ad altri di decidere al posto nostro, questo significherebbe di fatto scegliere di “andare nella via con loro”. Si tratterebbe comunque di una scelta, ma dalle conseguenze potenzialmente disastrose.
Non so sono già stati discussi in qualche altro post ma quello che è stato scritto credo sia una cosa fuori dall'ordinario.. soprattutto la frase "ognuno di noi deve prendere le proprie decisioni, che, per rivelarsi sagge, devono essere basate su una solida conoscenza delle Scritture.".
Non si menzionano le pubblicazioni. Che significa?
Unito all'articolo di settimana scorsa e unito a quello che ha detto Jackson alla corte australiana (che i fratelli non seguirebbero le disposizioni se non le riconoscessero nelle scritture) mi fa pensare 2 cose: o un'imminente cambio di rotta sulle questioni non esplicitate nelle scritture (e di cui discutiamo quotidianamente) oppure un appiglio per scaricare la responsabilità sui singoli e dire in futuro "ma noi lo avevamo scritto che non dovevate seguirci se la coscienza addestrata con le scritture vi diceva altro, nonostante le pressioni a cui potreste essere stati sottoposti".
Oppure niente di tutto ciò e, nel contesto dell'articolo, se ne circoscrive l'azione solo a quello che dice un corpo di anziani e non all'organizzazione in generale? Che ne pensate? Ma perchè le riviste sono sempre molto (troppo) specifiche sui vestiti e i films ma non su cose di questa portata? Mi sembrano le leggi italiane: fatte apposta per girarle come serve al momento.. mah...
E' ovvio che significa: se fai quello che ti dicono le pubblicazioni stai decidendo secondo la tua coscienza e stai facendo la cosa giusta, altrimenti stai lasciando che altri decidano per te, sbagliando.
EliminaIo leggo,una sola e chiara indicazione procedurale.
RispondiEliminaSe non segui ,le direttive verrai comunque disciplinato.
E se verrai disciplinato per aver preso decisioni in autonomia ,secondo la TUA coscienza,non l'hai fatto come testimone di Geova ma come libero cittadino,senza attribuire responsabilità alla congregazione locale ,tanto meno al corpo direttivo.
Dati i precedenti, giudiziari che ha visto implicati i fratelli in Russia, Australia e altre nazioni, meglio avere scritto 4 righe di licenza in autotutela.
Come dire che, noi dispeniamo libere interpretazione delle scritture che non sono vincolanti a pena di espulsione, ma che sono solo di riferimento per rientrare nel profilo del testimone ideale.
RispondiEliminaE la scelta, fatta dal singolo che lo associa o lo esclude dalla comunità.
Più chiaro di così, la wts, alias cd, non poteva dirlo.
In poche parole,noi serviamo dio,tramite le scritture e la nostra coscienza, quando le nostre scelte sono allineate alla wts,siamo tdg, altrimenti diventiamo servitori in autonomia senza nessuna affiliazione a nostro rischio.
Non lo trovo , un ragionamento maturo,la wts si prenda le proprie responsabilità parlando più chiaramente essendo meno pragmatica.
Nasce una divergenza di rotta.
Se io ho preso una decisione in base alla MIA coscienza dopo aver esaminato le scritture, quale anziano può escluderei dalla comunità con un cg ?
Se io partecipo al matrimonio di mio figlio disassociato,o vado alla festa dela nascita del figlio/a di mio figlio disassociato, quale altra coscienza se non la mia può orientare la mia scelta visto che sono in gioco solo i sentimenti e non le leggi o regole scrittura li ?
Inoltre, visto che qualunque cosa l'anziano insegna dal podio,non è ciò che lui ritiene in coscienza debba essere praticato o seguito, dai proclamatori, ma ripete un copione già scritto e allineato alla wts, quindi, dove la sua libertà di parola viene occlusa se poi nella sua vita privata può prendere decisioni non condivisibili con quelle di altri fratelli o della stessa wts ?
RispondiEliminaA questo punto la wts dovrebbe eliminare tutte le ripensioni dove la coscienza gioca un ruolo fondamentale è lasciare alla maturità del fratello ,in base alla quantità di informazioni in suo possesso , la responsabilità di vivere liberamente la sua fede cristiana.
Non mi sembra che esista una coscienza collettiva , rigida e conformata ne democratica,visto che non è il pensiero della maggioranza che stabilisce una regola ma è la verità che si impone dove mancano regole.
Anche io mi ero fatto queste domande e l'unica risposta che mi ero dato è la stessa seconda che Ti dai te KK ovvero un giorno potranno dire "noi lo avevamo scritto che non dovevate seguirci se la coscienza addestrata con le scritture vi diceva altro, nonostante le pressioni a cui potreste essere stati sottoposti".
RispondiEliminaE così si sono parati il di dietro.
Mi ricorda tanto la famosa Sibilla Cumana che parlava in modo Sibillino (appunto da cui è venuta fuori questa parola) e diceva tutto non dicendo niente, costatazione anche di URIA, ovvero parlare chiaro.
Oggi cara WT i tuoi seguaci non vogliono solo essere tirati con i fili, hai voluto che tutti o quasi si attrezzassero con tablet e computer ed ora che li adoperano che fai ti lamenti perchè scoprono verità e tabù che finora tenevi nascosti e vorresti farlo ancora dicendo di non andare su siti apostati, ma dove apostati... certi siti sono quelli che spacciano verità sono quelli che avvertano i fratelli di come stanno le cose, serve ben altro che due paragrafetti della TG , serve che ammettiate tutta la vostra scaltrezza con cui vi destreggiate alle spalle di chi ha dato una vita per voi.
Almeno i governi umani hanno la forza di dimettersi e voi col fatto che vi reputate in sordina di essere i mandatari di Dio restate impenitenti, ma ci credete che Geova farà pulizia, cominciando proprio dalla sua casa, lo vedete che le fonti delle acque che un giorno applicavate alla chiesa si stanno svuotando.
Che Geova venga presto.