Giobbe
17:2 Certamente c’è
scherno verso di me, E il mio occhio alberga fra la loro condotta
ribelle.
La ribellione è un atto di contrasto e
sollevazione contro una autorità costituita. I libri di storia sono
pieni di eventi di ribellione. A ben vedere la Bibbia stessa è un
lunghissimo racconto sulla ribellione e sulle diverse modalità con
cui viene attuata. Vi troviamo la ribellione di Satana (Genesi 3:1), come anche la ribellione di Mosè al malvagio Faraone (Esodo
2:13,15). A sua volta vi troviamo la ribellione di Cora a Mosè (Numeri 16:3). Se poi continuiamo con il racconto biblico, che cosa
era quel piccolo esercito di Davide nelle rocce e grotte di HenGhedi
quando regnava Saul, l'unto di Geova (1 Samuele 24:1) ? Non erano
un gruppo di ribelli ? Non era ribelle Mardocheo e Ester (Adassa per
gli Ebrei) contro la legge Assira (Ester 3:2,3) ? Ribelli erano gli
Israeliti contro la pura adorazione verso Geova (2Re 17:7,18) .
Ribelli erano i profeti contro i falsi dei e la falsa religione (Osea 2:13). Ribelle era Giovanni (Marco 6:17), ribelle era Gesù
contro la classe religiosa apostata degli scribi e Farisei (Matteo
15:1,11). Ribelle era l'apostolo Paolo (Atti 23:12).
L'istruzione, come la ricchezza, può
essere sorgente di bene e di male, a seconda delle intenzioni colle
quali s'adopera: consacrata al progresso di tutti, è mezzo
d'incivilimento e di libertà; rivolta all'utile proprio, diventa
mezzo di tirannide e di corruzione (G. Mazzini).
Ovviamente è impensabile accomunare tutte queste ribellioni appena citate come se fossero equivalenti fra
di loro. Chi fa questo è motivato dallo spirito agnostico e demonico
di questo mondo che non ci appartiene. Prendiamo ad esempio la
ribellione di Cora, non ha davvero le stesse caratteristiche della
ribellione di Davide. Quali differenze vi notiamo? Come possiamo
distinguere i tipi di ribellione? Proviamoci insieme. Un modo è
quello di comprendere la finalità che persegue. Quali 'interessi'
perseguiva la ribellione di Cora? Quale 'interesse' invece ha
perseguito la ribellione di Davide o ad esempio quello di Gesù?
Voleva raggiungere il potere politico? Quello religioso? Tutte
queste domande rendono evidente che le ribellioni si devono
distinguere e se esiste una ribellione sbagliata esiste anche una
ribellione santa e accettevole. La ribellione approvata non è quella
che si utilizza per ottenere o soddisfare desideri egoistici e
privati. La ribellione accettevole è quella verso gli interessi del
regno e quindi ha come scopo gli interessi della congregazione e
della fratellanza. La ribellione è sempre santa e accettevole quando
l'autorità costituita non è coerente o conforme con le leggi di
Dio.
“Se non state attenti, i media vi
faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che
opprimono.” (Malcom X)
Tutti quelli che partecipano in questo
blog hanno chiaro cosa significa scontrarsi con una autorità
costituita. Si nota che i risultati di queste ribellioni sono
peggiori di quello che si vuole ottenere. In alcuni fratelli
coinvolti, traspare un aspetto spiacevole che è quello dell'egoismo
spirituale volto solo a soddisfare se stessi, diventando inquietanti
epicurei della fede. Spesso le lamentele sono sequenze di "Mi hanno detto, hanno fatto...". Le congregazioni sono attaccate da queste situazioni di contrasto che
non di rado alcuni "nominati" hanno risolto con spicciative
procedure buroteocratiche alla "ti butto fuori". Molti
"fatti" incresciosi sono accaduti perché le persone
coinvolte hanno confuso (compreso il sottoscritto) la nomina
spirituale con la nomina organizzativa. Non di rado altri (escluso
però il sottoscritto) hanno frainteso il significato di ribellione.
Le persone chiedono la libertà di
parola per compensare la libertà di pensiero che non usano affatto.
(Søren Kierkegaard)
Per aiutarmi a capire cosa significa
ribellarsi consapevolmente, ho trovato un esempio letterario che mi ha
fatto riflettere. Étienne de La Boétie in pieno rinascimento
francese è stato un filosofo politico e giurista. Nel lontano 1550
pubblicò un trattatello piuttosto sconosciuto al grande pubblico
intitolato "Discorso sulla servitù volontaria". L'autore,
incitava ad una ribellione sociale non violenta nei confronti di uno
stato o governo, nel caso si dimostrasse despota o tirannico.
«Vorrei solo riuscire a comprendere
come mai tanti uomini, tanti villaggi e città, tante nazioni a
volte, sopportano un tiranno che non ha alcuna forza se non quella
che gli viene data, non ha potere di nuocere se non in quanto viene
tollerato. Da dove ha potuto prendere tanti occhi per spiarvi se non
glieli avete prestati voi? come può avere tante mani per prendervi
se non è da voi che le ha ricevute? Siate dunque decisi a non
servire più e sarete liberi!»
Sembra quindi che Étienne fosse uno dei primi a proporre l'arma della non
collaborazione, come forma di disobbedienza sociale nonviolenta. Nel
testo si evidenzia, come l'autore non fosse interessato alle congiure
di palazzo che sono preoccupate soltanto a far cadere un governo per
imporre un'altra tirannide. Etienne sostiene che la libertà da un
tiranno (e quindi la ribellione) è possibile ottenerla anche
semplicemente imparando a sentirsi liberi.
Isaia 61:1 Lo spirito del Sovrano
Signore Geova è su di me, per la ragione che Geova mi ha unto per
annunciare la buona notizia ai mansueti. Mi ha mandato a fasciare
quelli che hanno il cuore rotto, a proclamare la libertà a quelli
che sono in schiavitù e la completa apertura [degli occhi] anche ai
prigionieri;
Noi sappiamo che la nostra libertà in
questo sistema di cose può esistere solo in una libera
congregazione. Ma le attività organizzative stanno influenzando le
relazioni dei fratelli. Spesso queste vengono compromesse senza che
vi siano evidenti problemi spirituali. Alcune situazioni davvero
rasentano il ridicolo quando si giudica la nomina di una persona per
un messaggio contro l'organizzazione su whatsapp.
Isaia 3:13,15 Geova si erge per
contendere e sta in piedi per emettere una sentenza sui popoli.
14 Geova stesso entrerà in giudizio con gli anziani del suo
popolo e con i suoi principi. “E voi stessi avete bruciato la
vigna. Ciò che fu preso mediante rapina all’afflitto è nelle
vostre case. 15 Che cosa intendete voi in quanto schiacciate il
mio popolo, e in quanto macinate le medesime facce degli afflitti?”
è l’espressione del Sovrano Signore, Geova degli eserciti.
Il concetto di organizzazione sta
diventando un giogo ed un inciampo per molti e forse bisognerebbe
semplicemente alleggerirne il carico. Si potrebbe iniziare ad
esempio diminuendo o anche togliendo definitivamente dai discorsi che facciamo, la
parola "Organizzazione" o "Corpo Direttivo" (che
fra l'altro non sono termini biblici) e sostituirli con
congregazione e fratellanza (Esodo 4:24). Dobbiamo mettere al primo
posto gli interessi di Dio per essere davvero liberi. Solo così,
riusciremo a sopravvivere in questo tempo della fine. Che Geova ci
sostenga.