I Proclamatori Consapevoli
Le gesta di Tyndale, Hus, Luterio, Paleario ritrovano puntuali rinnovi a dimostrazione che non sono casualità d’istinto d’occasione. Stavolta sono i Proclamatori Consapevoli a dire, con la loro condotta, che gli uomini dell’intrepidezza sono le uniche persone di coraggio che sa darci questa società del rifiuto, della violenza verbale e dell’esaltazione che getta il sasso ma nasconde sempre la mano a evitare le proprie responsabilità. E’ un filo sottile eppure ben saldo, quello che ci unisce nello spirito e nella mentalità ai nostri amici martiri. Ci unisce a loro anche la solitudine, devastante soprattutto quando non siamo soli, magari in congregazione, quando ci troviamo con altre persone. Persone che ci guardano senza vederci, che ci sentono senza ascoltarci, o peggio, che ci giudicano senza conoscerci davvero.
Sono uomini, martiri e consapevoli, che sanno assumersi in prima persona tutti i significati delle loro azioni, dentro e fuori dalle congregazioni, costi quel che costi. E’ quello che invece l’Organizzazione non sa fare e si è dimenticata e vuole in malafede ignorare, per esempio in uno degli ultimi video presenti su “broadcasting” rispondenti al tema pedofilia, con parole che dal pulpito del perbenismo, da dove si è soliti predicare retorica e compromesso quotidiano, odorano di nauseante ipocrisia. Dal Paese delle Meraviglie, ci fanno sapere che non c’è posto per nessun tipo di immoralità, e il Nostro addirittura ci dice che trenta anni fa c’era già una rivista che parlava dell’argomento, a voler rassicurare tutti; ma il vero problema non sta nei tempi quanto nei modi in cui tali (ir)responsabili furono trattati. Nessuno li ha mai denunciati. Anzi passata la buriana, sono tornati nei posti di comando. Perché?
Nessuna spiegazione
Nessuna spiegazione. I Signori della Morale hanno chiarito di essere inquinati dall’immorale mondo di oggi, nel quale, ai propri interessi, si può benissimo sacrificare tutto. Anche da Roma, filmato delle “Iene”, si procede sulla stessa lunghezza d’onda. A domanda precisa del buon Pelazza prima si evade e poi si chiude il citofono in faccia(La grande Nemesi della Predicazione alla rovescia). Hanno dimostrato i “Pilateschi” in giacca e cravatta, di aver imparato fin troppo dagli uomini politici di oggi che hanno insegnato, molto tranquillamente, come si può evadere da situazioni a dir poco scabrose, con un :” Non so, Non ricordo, clik”. Non solo facile, ma anche scoraggiante.
Di conseguenza, qualunque persona che abbia attinenza con l’opposizione allo “Status Quo” viene bollata e preparata per scatenargli contro l’Illuminismo saccente di un Organizzazione che, peraltro senza scandali, sembra non riesca più a sentirsi appagata. Comunque non è l’arroganza tout-court la cosa che più ci dispiace, quanto il riflettere su come tutto questo modo di fare si ripercuote su Dio e la Bibbia. Quando in nome di Dio ci si comporta nei modi sopradetti, su “”Broadcasting” e “le Iene”, e si asserisce di essere “il canale di comunicazione di Dio”, quale effetto si può ottenere? Tutto ciò onora Dio, rafforza la fede in Lui, o nella credibilità della Sua Parola? O lo svilisce e ci fa assomigliare ad altre organizzazioni religiose?
Le Scritture Sacre e l'Autorità di Dio
L’affermazione della Bibbia che, in futuro, ogni anziano cristiano “dovrà rendere conto” al Giudice Supremo dei suoi rapporti col gregge di Dio, e come lo abbia trattato, non dovrebbe fornire, A COLORO CHE ESERCITANO GRANDE AUTORITA’ sui cristiani, un valido motivo per riflettere sul proprio operato? ( Ebrei 13:17). In altri tempi ed in altri ambienti ci sarebbe stato un solo modo per assumersi responsabilità: esistevano le dimissioni. Ma oggi chi ha più questo pudore? Non hanno più alcun rispetto perla Verità e di sé stessi. Lutero scrisse: “…A meno che io non sia condannato dalle Scritture, o dalla chiara ragione, giacché NON ACCETTO L’AUTORITA’ DI PAPI E CONCILI, ma sono vincolato solo alle Scritture e la mia coscienza è prigioniera della Parola di Dio. Questa è la mia posizione. Dio mi aiuti…”
Questa deve essere la nostra stessa determinazione, lo sforzo di mantenerci fedeli alla propria coscienza a dispetto delle pressioni esercitate da un’autorità religiosa! Siamo costantemente costretti a respingere l’intromissione di un’autorità umana (Organizzazione) tra il Nostro Creatore e noi stessi, a rifiutare l’intolleranza, il legalismo e la prepotenza religiosa, per attenerci all’insegnamento di Cristo, e non un qualsiasi organismo religioso umano, è il “capo di ogni uomo”. Lasciamo che siano le Scritture a PARLARCI DA SOLE, senza nessun condizionamento da parte di fallaci strumenti umani considerati come “canale”.
Le Sacre Scritture sono il canale diretto
con cui Dio ci parla
Il problema non è se Dio abbia guidato coloro che formano il Corpo Direttivo, ma fino a che punto e a quali condizioni. Non credo che Dio conceda la Sua guida allo Schiavo Fedele e Discreto automaticamente, ma le viene concessa solo se viene EFFETTIVAMENTE ricercata…cioè sempre condizionata dalla misura in cui ci si attiene alla Parola di Dio, e che c’è una misura in cui Dio concede la Sua guida o la ritrae. L’esempio degli Israeliti è perfetto sotto questo aspetto. Bisogna uscire dalla retorica facile nella quale si è vissuto finora, da quel disinteresse umano e burocratico che distrugge l’umanità e la sensibilità. Siamo allora pronti a leggere le Scritture in modo nuovo, senza filtri da parte di nessuno, e vedendole come se parlassero DIRETTAMENTE, ad ognuno di noi?
Homo faber fortune suae
( L’uomo è l’artefice unico delle sue fortune)
IL CONTER OLIVER
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