Il tema della istruzione universitaria è particolarmente scottante, trattarlo in un post dedicato è un po rischioso, ma con il presupposto di mantenete un atteggiamento ragionevole desideriamo inquadrare meglio questo aspetto che riteniamo importante da considerare, visto che sono implicate le vite di centinaia di migliaia di giovani. Chi scrive non prova particolare simpatie verso il mondo universitario, anche se per tanti motivi ne fa parte. Cercheremo comunque di considerarlo in modo obiettivo e lo faremo prendendo spunto da alcuni piccole sezioni di articoli della torre di guardia che analizzeremo cercando di darvi qualche spunto per riflettere. Facciamo qualche recente esempio
Nella Torre di Guardia del 15/4/2013 all’articolo “Accertiamoci delle cose più importanti” si legge
“Alcuni servitori di Dio si stanno lasciando sviare. Lo si capisce dalle decisioni che prendono in relazione a lavoro secolare e istruzione universitaria, dall’importanza che danno ai beni materiali e dal tempo che dedicano a sport e svago. Altri si stanno stancando a causa delle ansietà della vita. Chiediamoci: “Io come me la sto cavando? Cosa rivelano le decisioni che prendo?”
Molti in questo articolo vi hanno intravisto la regola definitiva che impedisce ad un testimone di Geova di frequentare l’università. In realtà la frase è scritta in modo tale da farlo sembrare, ma evidentemente il concetto espresso è un altro. La chiave per comprendere questa piccola sezione dell’articolo è nella comparazione che viene fatta fra, il lavoro secolare e l’istruzione universitaria. Se si analizzano i due aspetti, risulta evidente che le scelte correlate al lavoro e all’istruzione universitaria, possono o meglio devono, essere valutate in modo ragionevole. Ad esempio chiediamoci: perchè nessuno di noi ritiene che il lavoro sia un problema spirituale ( ma solo alcuni tipi di lavoro ) mentre invece l’istruzione univeristaria, in tutti i casi deve essere sempre ( e comunque ) considerata un inciampo ?
Prendiamo un’altro articolo. Questa è la torre di guardia del 17/10/2013 l’articolo è intitolato “Siate schiavi di Geova”
“Scegliere l’istruzione migliore in assoluto dà gioia e reca benedizioni. Questo è ciò che è successo a Michael. A scuola era così bravo che i suoi insegnanti vollero un incontro con lui per parlargli della prospettiva di frequentare l’università. Con loro sorpresa, però, Michael scelse un corso a indirizzo professionale che in poco tempo gli permise di mantenersi e di fare il pioniere regolare. Ha avuto rimpianti? “L’istruzione teocratica che ho ricevuto come pioniere, e ora come anziano di congregazione, non ha prezzo”, racconta. “Le benedizioni e i privilegi che ho ricevuto superano di gran lunga qualsiasi cifra avrei potuto guadagnare. Sono davvero contento di non aver optato per l’istruzione universitaria”.
Anche in questo caso sembra che sia evidente il concetto, ma solo in apparenza. Tralasciamo il fatto che si semplifica in modo esasperato il concetto di istruzione universitaria, come si può facilmente capire in questo caso il principio preso per vero è celato dalla citazione. Non si spiega nel dettaglio cosa si intende davvero per istruzione universitaria e in tutti i casi il principio viene delegato alle parole del fratello. In questo modo si ottiene l’effetto di inviare un messaggio preciso “non andate all’università” senza in verità sostenerlo. Tecnicamente parlando questa è infatti solo la posizione ufficiale di questo fratello e non quello dell’organizzazione. Ricordate quando qualcuno raccontò la storiella della bambina battezzata a nove anni ?
Prendiamo ora l’articolo chiave in questione 1/10/2013 "Genitori che futuro volete per i vostri figli ?"
“Cosa dovrebbero fare quindi i genitori cristiani? Di sicuro desiderano che i figli vadano bene a scuola e che acquisiscano nozioni che saranno loro utili per mantenersi in futuro. (Proverbi 22:29) Ma dovrebbero permettere che i loro figli si lascino trascinare dallo spirito di competizione e lottino per il successo e le mete materialistiche?”
Il problema è che l’impostazione mondana dell’istruzione universitaria ha questo tipo di aspetti negativi. Si possono ovviare senza precludere la spiritualità di una persona ? Continuiamo con lo stesso articolo
L’ambiente
Un altro fattore da considerare è l’ambiente. È risaputo che nelle università e nei campus sono comuni comportamenti errati: uso di droga, abuso di alcolici, immoralità sessuale, imbrogli, riti di iniziazione umilianti o pericolosi, ecc. Prendiamo ad esempio l’uso smodato di alcolici. La rivista New Scientist, in un articolo che parlava del binge drinking, cioè del bere al solo scopo di ubriacarsi, riportava: “Circa il 44 per cento degli [studenti universitari degli Stati Uniti] beve fino a ubriacarsi almeno una volta ogni due settimane”. Il problema è diffuso anche tra i ragazzi che vivono in Australia, Gran Bretagna, Russia e altrove. Per quanto riguarda il sesso, tra gli studenti universitari ora si parla di “hooking up”, che un articolo di una rivista americana definisce “una singola avventura sessuale, che si tratti di baci o di un rapporto completo, tra persone che non hanno intenzione nemmeno di parlarsi in seguito”. (Newsweek) Gli studi rivelano che è comune per il 60-80 per cento degli studenti. “Se sei normale e vai al college”, dice una ricercatrice, “lo fai”.
Anche questo aspetto è assolutamente vero. L’uso di droge è piuttosto comune in Italia, come pure gli atteggiamenti non inusuali, libertini e licenziosi, sono tali che non rendono davvero l'università un paradiso spirituale. Ma questo tipo di comportamenti fanno parte del mondo e possono sempre essere un inciampo anche se non andiamo all’università. La dimostrazione di questo fatto sono le decine di migliaia di disassociati per immoralità che abbiamo ogni anno e che sono nella quasi totalità fratelli e sorelle non laureati. Le occasioni il mondo le offre a tutti, qualsiasi sia la nostra impostazione di vita, sia che siamo studenti universitari sia che facciamo i padroncini a mezza giornata per fare le ore di pioniere. In entrambi i casi dobbiamo sempre addestrare il nostro cuore a fare ciò che Geova richiede da i suoi fedeli servitori. Detto questo capiamo molto bene che le giovani menti deboli possono essere pesantemente condizionate da tutto quello che è il contorno universitario. Ma sappiamo anche che l’istruzione universitaria se guidata e motivata da sani principi spirituali può anche diventare fonte di grande sostegno spirituale. A riprova di questo fatto sono le centinaia di laureati che lavorano all’interno delle Betel di tutto il mondo.
In genere io preferisco gli oratori non laureati li trovo più genuini e pratici, ma questo non dovrebbe essere comunque un motivo discriminante. Prima di concludere volevo sicuramente rivolgere un accorato invito, a chi ha la possibilità e l'autorità di farlo che non vengano più prese iniziative di rimozione della nomina nel caso in cui il figlio di un nominato decida di continuare il percorso di studi e di andare all'università. E' palese la mancanza di coerenza quando vengono nominati fratelli laureati per quello stesso motivo bisognerebbe impedirlo.
E' una questione di principio di equità e vi chiediamo di aver il coraggio di fare la cosa spiritualmente giusta.
Un caro fraterno saluto a tutti voi proclamatori consapevoli
CK