L'argomento dell'inciampo sembra essere particolarmente sentito dai forumisti. Nell'ultimo post vi ho fatto riferimento e molti hanno sentito la necessità di puntualizzarne gli aspetti in modo sentito. L'ekklesia è anche questo. La possibilità di chiarire per non incorrere nelle ambiguità della applicazione dei concetti. Per questo trovo particolarmente utile che i post di tutti voi diano questa possibilità. Al contrario di una conferenza unilaterale come i discorsi pubblici o una risposta a domande, il blog consente a tutti i partecipanti di non lasciarsi condizionare da preconcetti. Visto che è più importante che si dia l'opportunità di promuovere un sano spirito di confronto delle opinioni volevo riassumere in questo post le considerazioni più significative che i protagonisti del blog hanno scritto. Devo fare anche in questo caso una premessa nel complimentarvi prima di tutto con tutti voi partecipanti per la qualità di molti commenti che fate e che rendono questa piccola isola virtuale un luogo speciale al quale sono davvero onorato di parteciparvi.
Ma veniamo al tema dell'inciampo. Prendiamo la frase che è stata oggetto delle vostre precisazioni.
Ma veniamo al tema dell'inciampo. Prendiamo la frase che è stata oggetto delle vostre precisazioni.
"Così devo chiedermi: quale volontà sto perseguendo ? Dobbiamo sicuramente considerare anche l'evenienza di rinunciare all'istruzione universitaria, per non fare inciampare il nostro fratello, ma dopo di questo, in tutti gli altri casi, ognuno porti il suo carico."
A questa frase CCA stanco puntualizza questo aspetto.
"Ma kirk è ovvio che gli altri inciampano........se l'organizzazione dice a chiare lettere che il frequentarla non và bene ,io che la frequento farò inciampare gli altri! Per tutti coloro che hanno messo in soffitta la coscienza,dico che rispolverarla ed usarla non sarebbe poi tanto male! A volte mi chiedo il perchè di tutto questo,di quanto sia stupido e non scritturale far pensare gli altri al posto mio...."
IARED è forse un fratello che teme di essere frainteso e amplia così il concetto con dovizia di particolari che meritano di essere ripreso tutto. Ecco così la sua articolata, ma pregevole risposta. Apprezzo molto tutti i ragionamenti che con rispetto usano la parola di Dio. Ottima anche la scelta di evidenziare le parole mettendole in maiuscolo.
"Io vorrei prendere in esame in considerazione ii problema dell' inciampo. A volte nelle congregazioni udiamo che alcuni si lamentato perché altri li fanno inciampare. Fra le cose che fanno inciampare includono: gonne sopra il ginocchio, camicie scure o troppo colorate, fidanzati che passeggiano in luoghi pubblici (non che si isolano), baffi, basette lunghe. Adesso si prende in esame addirittura il frequentare l'università. Chi la pensa in questo modo è sicuro che sta applicando le scritture in maniera corretta? Quale motivo ha un altro per inciampare se io frequento l'università? Pretendere una cosa del genere non significa intromettersi in ciò che non ci riguarda? (2°Tessalonicesi 3:11; 1°Pietro 4:15). Queste regole addirittura alcuni li pretendano, facendosi “sentire” a gran voce. Costoro pretendono che ci adeguiamo o ci uniformiamo alle loro opinioni. Per giustificare questa pretesa citano 1°Corinti 8:13 “se il cibo fa inciampare il mio fratello, non mangerò mai più carne”. Chi ha queste pretese, farebbe bene leggere la W92 15/8 “Continuate a edificarvi gli uni gli altri”, pag. 13 par. 16. Dopo il sottotitolo “Anziani che edificano”, diceva: “… Per esempio, sorse la questione se mangiare o no carne che poteva provenire dal tempio di un idolo. Stabilì questo anziano (Paolo), forse per motivi di coerenza o di semplicità, qualche REGOLA da imporre a tutti nelle congregazioni primitive? No. Riconobbe che, a seconda del grado di conoscenza e di progresso verso la maturità, quei cristiani avrebbero potuto compiere scelte diverse. In quanto a lui, era deciso a dare un buon esempio. — Romani 14:1-4; 1 Corinti 8:4-13”. Nel caso sopra riportato non si doveva mangiare carne per una ragione seria: NON FERIRE LA COSCIENZA ALTRUI. Nel caso dei cibi offerti agli idoli, se qualcuno veniva a sapere che avevi mangiato del cibo offerto agli idoli, avrebbe potuto inciampare. Ma di questo NON ne possiamo fare una REGOLA. Avrebbe avuto motivo di inciampare quel cristiano se la carne era stata comprata da un allevatore, e quindi garantita che NON era offerta agli idoli? OVVIAMENTE NO. Non aveva nessun motivo per inciampare. Se invoca 1°Corinti 8:13, lo invoca a sproposito o per criticare. Allora, quando qualcuno si lamenta che inciampa per delle cose sopra elencate, deve chiedersi se questo è davvero un inciampo oppure è una CRITICA o peggio un GIUDIZIO. Ricordando altresì quello che dice Romani 14:3-4 "Colui che mangia non disprezzi colui che non mangia, e colui che non mangia non giudichi colui che mangia, poiché Dio l’ha accolto. Chi sei tu da giudicare il domestico di un altro? Egli sta in piedi o cade al suo proprio signore. In realtà, sarà fatto stare in piedi, poiché Geova può farlo stare in piedi". Allora io direi "CHI SEI TU DA GIUDICARE SE IO FREQUENTO L'UNIVERSITA'? Quali motivi hai per inciampare? Gesù non ci ha chiesto di sacrificare la nostra libertà solo per essere prudenti, o per avere timori dei giudizi altrui. Gesù ci da l'esempio proprio su questi aspetti. Gesù mangiava con esattori di tasse e peccatori, quando nella giudea era qualcosa di scandaloso mangiare con loro (Luca 5:29-30). Parlò a una donna Samaritana, benché era vergognoso per il luogo parlare a una donna(Giovanni 4:27). Gesù accusato dai giudei di non far lavare le mani ai suoi discepoli nell’accingersi a consumare un pasto (in uso localmente), da notare che Gesù non ordinò ai suoi discepoli di lavarsi le mani, piuttosto disse ai suoi discepoli che quelle persone erano guide cieche e di "lasciarli stare" (Matteo 15:1-14). Inoltre se si legge 1°Pietro 2:8, si potrà notare che Gesù fu chiamato "pietra di inciampo e masso di roccia d'offesa. Come mai? Gesù aveva fatto inciampare altri esponendosi troppo al giudizio altrui ? No, il problema non era Gesù, lo si capisce se continuiamo a leggere la seconda parte del versetto "8" che dice: "Questi inciampano perchè sono disubbidienti alla parola...". E chiaro: Non vogliamo accusare Gesù perchè esercitava la sua libertà. Quello che è sbagliato è piuttosto giudicare gli altri intromettendosi nella loro vita, senza che questi hanno trasgredito nessun comando biblico.
Zeroassoluto, incoraggiato però dal lavoro di Iared ha il pregio della sintesi e una buona illustrazione.
"Kirck ottimo post, solo nel punto sul fare inciampare altri la penso esattamente come Iared, oggi tutti inciampano per ogni cosa solo perchè invece di pensare a casa sua ficcano il naso a casa di altri, se vuoi essere perfetto a non fare inciampare altri allora è meglio che vai a vivere da solo per il resto della vita sul cocuzzolo del K2".
Lunarossa ha dato il suo contributo citando una esperienza che giustifica le considerazioni fatte
"Una volta fui invitata ad un matrimonio in un paesino(voi sicuramente sapete com'è restrittiva la la mentalitá nelle congregazioni)e perciò decisi di non entrarvi in chiesa affinchè non dessi problemi a me stessa e ad altri....ad un tratto mi iniziai a guardare intorno e vidi una sorella,moglie di anziano alla quale piaceva molto mormorare,messa nell'angolo della strada che mi guardava.si accorse che l ebbi vista e se ne andò. all'adunanza successiva,l anziano marito di questa sorella,mi chiamò e mi chiese con aria di rimproverò,cosa c facessi davanti la chiesa! pensate!!!mi rimproverò perchè la moglie,vedendomi fuori dalla chiesa, stava per inciampare!!! :-| "
Anche michele p. ha dato il suo notevole contributo 11 febbraio 2015 21:33 anche con illustrazioni che rendono la sua risposta molto efficace. Ecco il suo commento
"Come detto sopra, bisogna valutare. Uno che non viene più in sala perché un fratello ha la barba, non ama Geova e può tranquillamente stare a casa. Perché far perdere tempo a tutti? Uno va in sala per amore della verità, della Bibbia e del creatore. Comunque, prendiamo la Torre di Guardia studiate poche settimane fa che parla di andare in chiesa o no. Un fratello nella verità da mezzo secolo, o anche da 10 anni non può inciampare su questa cosa. O allora sta ancora bevendo il latte, ma Geova vuole persone che crescano, no che rimangano al latte per sempre. Questa era l’esortazione di Paolo. Il concetto è diverso se abbiamo a che fare con una persona che da poco si riunisce con noi. Forse ha dovuto combattere per uscire dalla sua religione. Forse era talmente dentro che deve ancora combattere. Per amore dei questa persona, FINO A QUANDO NON BERRÀ PIÙ IL LATTE, posso valutare di non entrare in chiesa. Se questo neo-fratello è turbato a causa della mia decisione e che non me ne sono accorto, lui deve avvicinarsi a me e io gli devo spiegare il mio punto di vista. Poi prendo la decisione. Ma questo è valido solo all’inizio, al tempo del latte, e per cose serie, non cavolate. E là, entra in gioco anche chi ha fatto lo studio, se è stato un bravo insegnante, queste cose non dovrebbero avvenire. Ma spesso volentieri, da esperienza, non sono i nuovi che inciampano. Sono spesso gli invidiosi, quelli che hanno una vita piccola piccola e che non hanno niente altro da fare che criticare, sbirciare a casa degli altri, così si sentono importanti. La Scritture dice di non fare inciampare il debole, ma il debole deve curarsi. Se è malato, deve andare dagli anziani che amorevolmente lo aiuteranno a riprendersi. Non c’è pietra d’inciampo per chi ama la legge dice il proverbio. Se uno cammina e vede una pietra ma pretende che sia la pietra che gli lascia il passaggio libero, non può che inciampare. Una volta a terra, non può prendersela con la pietra, ma solo con lui stesso. Il saggio, quando vedrà la pietra cosa farà? Se è grossa allora potrebbe pensare bene di salire sopra e vedere più lontano perché non è più una pietra d’inciampo, è una pietra d’elevazione. Avrà colto l’occasione di migliorare. Così si va avanti maturando, non fermandoci ogni volta che c'è una pietra, se no arriveremo a Armagghedon abbastanza in ritardo: le porte saranno chiuse."
Sono convinto che anche gli amministratori possono riconoscere il prezioso contributo che date, con i vostri commenti e le vostre esperienze, che ci permettono di rendere sempre onore alla verità ripristinando la purezza nella congregazione e dando onore a Geova l'unico vero Dio di giustizia in cui crediamo.