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Pensiero dell'anno

Mamma!
Nella vita a volte è necessario saper lottare, non solo senza paura, ma anche senza speranza.
Sandro Pertini

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17/11/14

L'equilibrio delle nubi




Proverbi 24:16 "Poiché il giusto può cadere pure sette volte, e certamente si leverà; ma i malvagi li farà inciampare la calamità." 
Equilibrio. Questo è quell'elemento della nostra spiritualità che più ambiamo acquisire. Non ci vuole molto per capire quanto sia difficile mantenerlo nelle condizioni più critiche. Specialmente per noi che cerchiamo di vivere la verità in tutti gli aspetti. Perché il nostro non è un semplice equilibrio come quello che ci permette di camminare senza tentennamenti per raggiungere una delle nostre tante mete; il nostro equilibrio o meglio il concetto che abbiamo noi di equilibrio assomiglia più a quello di un acrobata. Abbiamo già capito che è molto faticoso perché sono tante le energie che dobbiamo spendere per non perderlo cadendo. La stessa metaforica fatica di quel giovane acrobata circense che alla festa di paese intrattiene gli spettatori su quel funambolico tragitto. Lui cammina su quel filo per scelta non proprio come noi che invece camminiamo sul filo per necessità. Perché il nostro è un filo che è lungo tutta una vita sopra la follia di questo sistema. Così ci vuole molto di più che un semplice desiderio per cercare di non cadere. Il risultato di una caduta per l'acrobata è che bisogna ricominciare d'accapo e a poco serve sostenere di essere quasi arrivati. Quando è stata la nostra ultima caduta ?


Deuteronomio 8:2 " E ti devi ricordare di tutta la via per la quale Geova tuo Dio ti ha fatto camminare in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti, per metterti alla prova in modo da conoscere ciò che era nel tuo cuore, se avresti osservato i suoi comandamenti o no." 
Si dice spesso che una delle risorse più importanti dell'essere umano sia quella di imparare dal suo passato. Mi sono accorto che però le storie che viviamo possono diventare talmente gravose che non hanno più l'effetto di rafforzarci o di renderci più concreti o comunque persone migliori. Hanno invece l'effetto di sovrastarci di sommergerci di creare una tale sofferenza da non sentirci più padroni della nostra vita. Talvolta la disperazione è tale che alziamo gli occhi al cielo sperando che ci caschi addosso perdendo il suo equilibrio. Non si ha il tempo nemmeno per riflettere sulle cose e talvolta ci consideriamo come quelli che vivono nella stanza sbagliata. In quelle condizioni la vita diventa solo una questione di stanze. Li, a pochissimi cm, dietro quel muro, ci sono altri appartamenti, con altre famiglie che hanno altre vite altri desideri altre ambizioni. Abbiamo forse creduto di salire sopra un treno per raggiungere una stazione che non è arrivata ? Abbiamo forse pensato che il regno è una corsa cristiana dove vince chi arriva primo ? Così nella confusione fra carrierismo e ambizione al privilegio siamo diventati bulimici di sogni e abbiamo imparato l'arte della distrazione per vincere i problemi. Chi si comporta con eccessiva apprenssione percuotendo i fratelli dimostra di non comprendere la differenza fra controllo e padronanza. Il controllo per queste persone prende sempre il sopravvento sulla padronanza perchè ha quantomeno il pregio di impedire scomode domande o di rendere conto a qualcuno.


  I Timoteo 5:21"Ti ordino solennemente dinanzi a Dio e a Cristo Gesù e agli angeli eletti di osservare queste cose senza pregiudizio, non facendo nulla per favoritismo."
Io non amo categorizzare le persone perchè ognuno di noi vorrebbe essere considerato per quello che è e non per l'etichetta che porta. Però è proprio a voi cari Sorveglianti che mi rivolgo perché siete quelli che più di altri nell'organizzazione vivono una vita alternativa. L'elemento più caratteristico che distingue il vostro ruolo e che, al contrario dei beteliti o dei proclamatori, ed anche di tutti i pionieri speciali, siete gli unici in tutta la struttura teocratica che non avete una fissa dimora. Questo aspetto potrebbe diventare un inciampo per voi e per i fratelli che servite ? Vi dico queste cose perché davvero molto spesso dal podio sembra che il vostro unico scopo non sia quello di incoraggiare ad avere una vita cristiana dedita al servizio a Geova ma invece una vita distratta dedita alla formale predicazione e alla deificazione del rapporto. Troppo spesso cari fratelli notiamo dalle vostre espressioni, l'imbarazzo di una rigidità compassata, spesso fatta di tradizioni orali che nascondono invece le grandi fragilità dei dubbi mai risolti. Voi in molti casi siete considerati i Bulli ma noi proclamatori consapevoli sappiamo che non è vero. A voi vengono imputati le esortazioni sbagliate le parole non dosate ma queste sono solo problemi marginali che abbiamo tutti. Quante volte anche noi nella nostra vita abbiamo dovuto morderci la lingua per quella parola che non ha dato l'esito sperato ? Abbiamo imparato a giudicare non le etichette e per questo che vi consideriamo compagni d'opera. Però voi sorveglianti fate altrettanto ?


Atti 24:16"A questo riguardo, in realtà, mi esercito continuamente per avere la consapevolezza di non aver commesso nessuna offesa contro Dio e contro gli uomini."
Sapete tempo fa la moglie di un sorvegliante ha dovuto ammettere a denti stretti questa verità. Disse infatti "Da quando non abbiamo più l'incarico e siamo tornati alla vita comune mi sono resa conto di quanto sia difficile talvolta anche la più semplice delle preparazioni come quella sul ministero del regno" Un altro sorvegliante dopo cinquant'anni di attività ammise ad una assemblea che "non sapeva piantare un chiodo nel muro" Ecco cari fratelli che avete avuto la nomina di Sorvegliante sono questo tipo di ammissioni che vi auguro non dobbiate fare mai. Mettetevi nei nostri panni. Cosa dobbiamo capire da queste considerazioni ? Dobbiamo dedurre che per tutta la durata della nomina avete distratto lo sguardo dai problemi senza mai rendervi conto davvero di quali e quante difficoltà i fratelli incontrano quotidianamente nella loro vita ? Come posso adempiere alle gravosi mansioni di responsabilità della congregazione se non so piantare un chiodo in un muro ? Riflettete Noè sapeva piantare i chiodi ? Non stiamo vivendo come ai tempi di Noè ? Alla prossima adunanza degli anziani per la nomina degli oratori alle assemblee portatevi una tavola di 4/5 cm in compensato marino, una martello da carpentiere e una manciata di chiodi da 10 cm. Togliete il privilegio a tutti quelli che non riescono a piantare un chiodo con meno di 10 colpi. Così si impara che anche per piantare un chiodo bisogna avere equilibrio.

Giobbe 37:16 "Conosci l’equilibrio della nube,Le meravigliose opere di Colui che è perfetto in conoscenza?"