Ogni
tanto, quando mi attraversano pensieri troppo pessimisti, come alcuni che si
sono letti in questi giorni, traggo conforto e forza dal testo che incollo
sotto.
(Allego anche il commento di Henry Mattew disponibile in parola.net)
Ogni
volta che ci appare qualche spettro che ci spaventa da dentro, dovremmo pensare
a quei cristiani di Sardi e cercare di essere come loro.
(Rivelazione
3:1-6)
“E all’angelo della congregazione [che è] a Sardi scrivi: Queste son le cose
che dice colui che ha i sette spiriti di Dio e le sette stelle: ‘Conosco le tue
opere, che hai nome d’esser vivo, ma sei morto. Divieni vigilante e rafforza le
cose rimanenti che stavano per morire, poiché non ho trovato le tue opere
pienamente compiute dinanzi al mio Dio. Perciò, continua a ricordarti di come
hai ricevuto e di come hai udito, e continua a serbar[lo], e pentiti. Certamente,
se non ti svegli, verrò come un ladro e non saprai affatto in quale ora verrò
su di te. “‘Tuttavia, hai alcuni nomi a Sardi
che non hanno contaminato i loro mantelli, ed essi cammineranno con me in
[mantelli] bianchi, perché sono degni. Chi vince sarà così adornato di
mantelli bianchi e non cancellerò affatto il suo nome dal libro della vita, ma
riconoscerò il suo nome dinanzi al Padre mio e dinanzi ai suoi angeli. Chi ha
orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni’.
all'angelo della chiesa di Sardi, scrivi:
Sardi era costruita sopra una collina dominante la valle del Pactolo dalle sabbie aurifere, ad oriente d'Efeso e al sud di Tiatiri. Era stata città prospera ai tempi di Creso e capitale del regno di Lidia. Presa da Ciro nel 549 a. C. fu fatta sede di un governatore; più tardi la espugnò Antioco il grande. Rovinata da un terremoto nell'anno 17 fu riedificata da Tiberio. Nel 13o secolo fu distrutta da Tamerlano e oggi è ridotta, alle poche capanne del villaggio di Sart. Sardi era devota a Cibele e a Giove Lidio, nota per il suo lusso e la sua lussuria. Non sappiamo nè quando nè da chi vi fu introdotto il cristianesimo, ma risulta da Apocalisse 3:3 che la parola del vangelo vi era stata ricevuta con gioia almeno una ventina d'anni prima del messaggio dell'Apocalisse rivolto a una chiesa tanto decaduta ch'essa è caratterizzata come morta.
Queste cose dice colui che ha i sette Spiriti di Dio e le sette stelle:
Per il senso di questa duplice designazione, vedi Apocalisse 1:4,16-20. Cristo si presenta come il Capo supremo della Chiesa e la fonte da cui procede, mediante lo Spirito, ogni vita spirituale ed ogni energia negli individui o nelle comunità. C'è in queste parole, fin dal principio del messaggio, come un invito a cercare in lui la guarigione del male di cui soffre la chiesa.
Io conosco le tue opere: tu hai nome di vivere e sei morto.
C'è una speciale solennità in questo conosco le tue opere quando si tratta, come qui, di una chiesa che ha un'apparenza e una riputazione di vita non rispondenti alla realtà. Questa realtà Cristo la discerne attraverso le apparenze. La chiesa ha nome di vivere, cioè gode presso alle sue sorelle la riputazione d'essere una chiesa prospera, perché non ha abbandonato la sana dottrina, pratica il culto, ha una qualche attività; ma in realtà è morta spiritualmente perchè è venuta meno in lei la vita di fede, di speranza e di amore ch'essa possedeva al principio. Ha le forme della pietà ma ne ha rinnegata la potenza 2Timoteo 3:5. Ha il corpo, ma l'anima non c'è più. La morte non è ancora completa in tutti né in tutto; ci sono alcuni pochi membri viventi e fedeli; ce ne sono altri in cui la vita sta per spegnersi, ma può esser rianimata; ci sono istituzioni ed attività languenti ma suscettibili di nuovo vigore. Lo stato della chiesa è descritto come un torpore spirituale che se non è rotto bruscamente, diventa vera morte. Torna in mente la parabola delle dieci vergini che si addormentano, o l'esortazione di Paolo: «Risvegliati tu che dormi e risorgi dai morti e Cristo t'inonderà di luce» Efesini 5:14. Come fosse la chiesa caduta in un tale stato, non ci è detto. L'atmosfera moralmente viziata che i credenti respiravano in Sardi, il benessere materiale, l'assenza di persecuzioni, la negligenza nel valersi dei mezzi di grazia, e nel praticare i doveri cristiani, hanno dovuto contribuire a produrre il triste risultato. Il messaggio di Cristo mira a svegliar la chiesa dal sonno fatale che l'invade.
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Aggiungo
che per quanto in questo blog si faccia spesso riferimento alle fantomatiche “riforme”,
non diamo troppa importanza a queste proposte benintenzionate. Qualsiasi nuova
norma o meccanismo organizzativo può essere usato per fare gli stessi danni, se
non peggiori, di quelli che qui si criticano. La qualità della nostra
organizzazione dipende dallo spessore spirituale di chi la compone, molto più
di qualsiasi “forma” o ri-forma. Cerchiamo e chiediamo lo Spirito di Geova
mediante Gesù Cristo e smettiamo di confidare in noi stessi e nelle nostre
presunte buone idee. “Chi ha orecchio oda ciò che lo
spirito dice alle congregazioni”.