LA RICCHEZZA può
danneggiare i ricchi, come la povertà può nuocere ai poveri. Un
antico proverbio ispirato, verace oggi come quando fu scritto,
esprime appropriatamente questo fatto: “Le cose di valore del ricco
sono la sua città forte. La rovina dei miseri è la loro povertà”.
— Prov. 10:15.
Ma se le cose di valore
del ricco sono una città forte, come possono danneggiarlo? È
innegabile che i ricchi tengono a considerare la ricchezza una
protezione, come il muro di cinta di una città. Ed è comprensibile,
poiché per loro la ricchezza significa in genere cibo buono, case
belle e altri vantaggi materiali. Il denaro ha innegabilmente un
certo valore, come dice pure la Bibbia: “Il denaro è per una
protezione”. — Eccl. 7:12.
IN
CHE MODO LA RICCHEZZA PUÒ CONDURRE ALLA ROVINA
Quale effetto può avere la ricchezza
sulla propria relazione con Dio ? Questi sedicenti fratelli magari
tendono a relegarlo al secondo posto nella loro vita. Tale
atteggiamento conduce però solo ed esclusivamente alla rovina, come
mostrò pure Gesù Cristo nella sua illustrazione del ricco che si
preoccupava troppo di soddisfare i propri desideri. — Luca
12:16-21; Prov. 11:28.
Un ricco avvicinò Gesù e gli chiese
che cosa doveva fare “per ottenere la vita eterna”. Quest’uomo
ubbidiva già alle fondamentali leggi di Dio quindi poteva benissimo
essere un suo fedele servitore. Quando Gesù gli spiegò che per
piacere a Dio e ottenere la vita eterna doveva smettere di fare dei
beni materiali il suo interesse principale, invece di diventare
discepolo di Gesù e imitare il suo esempio, il ricco se ne andò
rattristato. Perché? — Matt. 19:16-22. Il problema viene
identificato in un’illustrazione che Gesù fece su quelli che odono
“la parola del regno”. Gesù spiegò: “L’ansietà di questo
sistema di cose e il potere ingannatore della ricchezza soffocano la
parola”. (Matt. 13:22) L’abbondanza materiale produce spesso tale
effetto. I ricchi sono in genere così preoccupati dei loro propri
interessi materiali da non dare alla “parola del regno”
l’attenzione che merita. Può dirsi questo di voi ? Chiediamoci:
Per che cosa veniamo riconosciuti all'interno della congregazione ?
Per le attività materialistiche o quelle spirituali ?
Tutti i leali servitori di Geova sono
esortati a mantenere uno spirito rigoroso e in particolar modo chi
ambisce ad incarichi nella congregazione perché questo è fra i
requisiti richiesti dall'apostolo Paolo.
II Timoteo 3:1
II Timoteo 3:1
3 Questa dichiarazione è fedele. Se un uomo aspira all’incarico di sorvegliante, desidera un’opera eccellente. 2 Il sorvegliante deve perciò essere Non amante del denaro ... non avido di guadagno disonesto.
Giacché gli avidi sono classificati nelle Scritture insieme ai fornicatori, agli idolatri e agli ubriaconi, chi è materialista non sarebbe certamente qualificato per assumere responsabilità nella congregazione. (1 Cor. 5:11; 1 Tim. 6:9, 10; Ebr. 13:5) Coloro che sono qualificati rifuggono da ogni “guadagno disonesto”. (1 Tim. 3:3, 8; Tito 1:7; 1 Piet. 5:2) Il termine “disonesto” si applica non solo a pratiche come truffa, frode o ai cosiddetti metodi poco scrupolosi tipici di un mondo corrotto. La parola greca così resa ha il significato fondamentale di “disonorevole” e si può anche tradurre “vergognoso” (Versione a cura di mons. S. Garofalo), “abietto” (An American Standard Version), “sordido” (New American Standard Bible). Similmente, benché la parola greca per “guadagno” si riferisca a guadagni o “profitti” pecuniari o materiali, come nelle trattative commerciali (Giac. 4:13), non si limita affatto a ciò. Si riferisce a qualsiasi specie di profitto, guadagno o vantaggio. (Si paragoni Filippesi 1:21; 3:4-8) Se dunque un uomo si servisse di un incarico di responsabilità nella congregazione di Dio per ottenere personali benefici materiali a discapito d’altri o per approfittare d’altri mediante potere, prestigio o preminenza, anche questo sarebbe ‘vergognoso guadagno’. Non agirebbe onestamente verso il celeste Proprietario del gregge che gli affidò il compito di prestare servizio in modo non egoistico e umile. — Si paragonino 1 Piet. 5:2, 3; Atti 20:33-35; Luca 16:14.
Se realmente volete piacere a Dio tutti
i proclamatori consapevoli che si sono lasciati coinvolgere in
attività economiche disonorevoli, ora è il tempo di cambiare. Non
permettete che gli interessi sociali e commerciali vi intralcino fino
al punto di soffocare la vostra spiritualità e contristare lo
spirito santo nelle congregazione coinvolgendo in modo indebito gli
stessi componenti della congregazione. Non fate regali e non accettate favori indebiti con scopi maliziosi per intercedere nomine o incarichi. Fatelo ora prima che lo
spirito santo si allontani e abbandoni la vostra congregazione
lasciandovi in balia del sistema di Satana. E' facile comprendere che è qui
che sono in gioco le vite umane. Accertiamoci pure che i nostri amici amino la verità. I cosiddetti “amici” che mentono e ingannano altri faranno altrettanto a noi se sembrerà loro che ne valga la pena, non lasciamoci quindi coinvolgere nelle loro impure azioni. Leggiamo le parole del re Davide scritte in Salmo 101:5-7 e fa tue le sue norme circa l’amicizia. Ricordiamo ancora che “il labbro di verità sarà fermamente stabilito per sempre, ma la lingua di falsità sarà solo per un momento”. — Prov. 12:19
LA
POVERTÀ NON SIA LA VOSTRA ROVINA
D’altronde, anche i poveri devono
stare in guardia, poiché la povertà può similmente contribuire
alla loro rovina. Professeranno di credere in Dio e di praticare la
vera religione, ma la povertà può demoralizzarli e alterare il loro
modo di pensare. Molto tempo fa un saggio riconobbe che questo poteva
accadere, per cui pregò: ‘Possa io non essere ridotto in povertà
e in effetti non rubare e non inveire contro il nome del mio Dio’.
— Prov. 30:9.
Chi si trova in estremo bisogno può
esser tentato di rubare. Oggi in tanti casi il povero si vede
circondato da molti che vivono nell'abbondanza e potrebbe
indignarsi per le ingiustizie. Tuttavia tali circostanze non
giustificano il furto, né secondo le leggi di Dio né secondo quelle
dell’uomo. Chi in effetti cede alla tentazione e
si abbassa a rubare o a commettere simili disonestà quali
conseguenze subirà?
Proverbi 30:8
8 Allontana da me la falsità e la parola menzognera. Non darmi né povertà né ricchezze. Fammi divorare il cibo prescrittomi, 9 affinché io non mi sazi e realmente non [ti] rinneghi e dica: “Chi è Geova?” e affinché non sia ridotto in povertà e realmente non rubi e non inveisca contro il nome del mio Dio.
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